Il Canto del Leone

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  1. Carmy_B
     
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    Lione, Regno Feudale degli Elfi. 12 Marzo 1994.

    CITAZIONE
    Narrato
    Pensato
    «Parlato»
    Fenrir
    PNG

    Gli ultimi bagliori del tramonto morivano nel fiume Saone, a Lione. Fenrir era seduto sul cornicione un grande ponte di pietra sopra il fiume, fissando le luci del crepuscolo attendendo il momento in cui il sole avrebbe deciso di ritirarsi definitivamente e lasciare spazio alla notte stellata. Aveva in mano un grande pezzo di vitello che stava sbranando come una mela, mettendo in mostra ai passanti i lunghi e innaturali denti appuntiti. L'aria fresca della sera cominciava a farsi sentire, ma Fenrir indossava solo una vecchia camicia rossa a maniche corte che lasciavano il suo torace scoperto, altro dettaglio che attirava lo sguardo di chiunque passasse lungo quel ponte.
    Lui era uno che attirava l'attenzione, lo sapeva. E come non avrebbe potuto farlo? Con i suoi lunghissimi e scompigliati capelli neri, scalzo, con un paio di spade fissate alla cintola e abiti che urlavano la parola "straniero" a pieni polmoni. Ma lui non se ne curava. Era abituato agli sguardi curiosi e persino ai cipigli di rimprovero, ma ormai gli scivolavano addosso.
    Una volta che il sole fu scomparso, Fenrir decise che il momento dedito al romanticismo per quel giorno poteva anche concludersi. Gettò quello che restava del pezzo di carne nel fiume, tornò con i piedi saldamente posati sul ponte e prese a camminare verso l'interno della città. Guardandosi intorno si rese conto per l'ennesima volta di essere circondato da elfi. Ogni volta che ci pensava gli sembrava strano, ma era così. Elfi ovunque, con la testa alta, il portamento fiero e la camminata decisa... dio, se li odiava.
    Fenrir non era una persona molto facile a cui piacere. Ma gli elfi proprio non li sopportava, con il loro senso di superiorità, la loro maniacale dedizione verso lo studio, la burocrazia e il loro vizio di guardare chiunque altro al di fuori di loro come se fossero migliori in qualsiasi cosa. Detestava la loro pressante puzza sotto il naso e gli sguardi dall'alto in basso, come se al mondo fossero solo loro quelli capaci di scrivere un libro o scolpire una statua.
    Attualmente era diretto nel Triarcato Iberico, perciò dopo Vienna, Lione era il luogo più logico per restare su una strada sicura. Ma come al solito era nuovamente rimasto senza soldi. Quel pezzo di vitello che aveva appena gettato era tutto ciò che aveva potuto permettersi.
    Fortunatamente aveva adocchiato un altro piccolo ingaggio. Non sapeva bene di cosa si trattasse, l'annuncio parlava solo dell'esigenza di qualcuno capace di seguire tracce umane e abile nel combattimento, decisamente pane per i suoi denti. L'annuncio diceva anche che era preferibile mostrarsi dopo il tramonto, e questo dettaglio lo aveva incuriosito. Una parte di lui si stava offrendo per il lavoro anche per soddisfare questa sua curiosità.
    Ormai al centro della città, Fenrir camminò per le strade tentando di orientarsi. Con una certa irritazione notò che le strutture create dagli elfi erano molto belle, con decorazioni curate e con una certa eleganza nella disposizioni di elementi architettonici come colonne, archi e finestre. E ovunque, con ripetizione quasi ossessiva, effigi dettagliate di possenti leoni rampanti o seduti erano sparse per tutta la città: sui muri, come statue, come gargoyle, sulle colonne e persino su alcuni pavimenti. Beh... magari erano bravi a mettere un mattone sopra l'altro, ma questo non gli avrebbe di certo fatto cambiare opinione su di loro. Tanto meno il loro vizio di spargere il simbolo della loro città su ogni pietra di ogni palazzo.
    Giunse a destinazione dopo circa venti minuti di cammino. Era una struttura molto bella, di colore bianco e a due piani. Le colonne con motivi floreali alla base non erano certo l'unico segnale che lasciasse pensare che il suo futuro cliente doveva essere una persona che se la passava bene economicamente. Un dettaglio della casa però attirò la sua attenzione: una finestra sfondata al secondo piano malamente coperta con delle tende.
    Si avvicinò alla grande porta, bussando al batacchio che aveva, ovviamente, la forma della testa di un leone. La porta si aprì quasi immediatamente, come se il padrone di casa lo stesse aspettando dietro la porta.
    Ad aprirgli fu un elfo dai lunghi capelli castani, con numerose piccole trecce che gli contornavano il capo come delle corone sottili. Indossava lunghi abiti blu e oro, decisamente pacchiani a giudizio di Fenrir. Aveva lineamenti affilati e penetranti occhi azzurri che in quel momento sembravano colmi d'ansia.
    «'Sera» cominciò Fenrir, con noncuranza «Io sono...»
    Prima che potesse finire la frase, l'elfo lo tirò dentro di fretta e chiuse la porta.
    «Lo so chi è lei.» disse, avvicinandosi ad una finestra e sbirciandovi all'esterno con sospetto. Fenrir non disse nulla.
    «Vi hanno seguito?» chiese lui, senza smettere di sbirciare dalla finestra.
    Fenrir rispose in fretta e con sicurezza: «No.»
    «Ne è sicuro?»
    Fenrir fece un attimo di silenzio, osservando l'elfo che si era voltato a fissarlo con un cipiglio indagatore.
    «Mi creda...» cominciò lui, seccato «...se fossi stato seguito, me ne sarei accorto.»
    In quel momento, l'elfo sembrò tirare un sospiro di sollievo. Si avvicinò e tese la mano. Fenrir la strinse.
    «Vincent Sorius.»
    «Fenrir Braumann.»
    Fenrir si chiese come mai tanta agitazione e segretezza. Aveva chiaramente a che fare con il suo ingaggio, ma non riusciva a vedere in che modo. Terminate le presentazioni ebbe comunque possibilità di guardarsi intorno, notando la sala in cui era entrato. Aveva un soffitto a cupola molto alto, di fronte alla porta d'ingresso c'era una scalinata principale che dava su delle balconate al primo piano. Due porte si affacciavano sulla sala dalle pareti ai lati del portone d'ingresso. La presenza di tappeti, arazzi e quadri di un certo sfarzo erano l'ulteriore prova della ricchezza del proprietario di casa.
    «Si starà chiedendo perché si trova qui, signor Braumann...»
    «Indagare su un furto direi... a giudicare dalla finestra rotta al piano di sopra.»
    Sorius sembrò un po' titubante. «Ehm... si, esatto. Ma la situazione è più complessa del previsto. Per avere ulteriori dettagli la prego di attendere l'arrivo dei suoi colleghi.»
    Fenrir distolse lo sguardo dai quadri e osservò l'uomo con un severo sopracciglio sollevato.
    «Colleghi?»
    Sorius accennò ad un sorriso ansioso. «Non intendo affidare esclusivamente a lei il risultato di questo ingaggio, non posso rischiare.»
    Si diresse poi verso una delle porte laterali la aprì e si voltò verso Fenrir.
    «Nell'attesa, sia accomodi pure. Le verso qualcosa da bere.»

    Scheda Anagrafica: [X]
    Scheda Tecnica: [X]
    Fama (Reputazione): 0
    Stato Fisico: Illeso. Spade a una mano nei foderi alla vita.
    Stress: 0%
    Sbornia: 0/10
    Poteri Utilizzati:
    Talenti Utilizzati:
    Professioni Utilizzate: //
    Note: Dunque, potete controllare il PNG come vi pare per il momento, ma limitatevi a usarlo per farvi entrare e farvi accomodare con tranquillità. Una volta che ci saremo tutti e tre gli farò esporre il problema e poi potremo fare quel che ci pare :sisi:


    Edited by Carmy_B - 25/2/2016, 12:48
     
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    Alex Von Ruden
    Narrato
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    Parlato Alex
    Parlato altrui

    Alex cammina di in una città deserta. Alex pensa :Un tizio mi assolda per recuperare la sua merce che gli è stata rubata, la cosa curiosa e che questo a chiesto un incontro dopo il tramonto, come se volesse agevolare un vampiro come me, oppure sono semplicemente fortunato di non dovermi bruciare. il vampiro vede una casa il posto è quello poi busso alla porta e gli apri un elfo. Alex parlobuongiorno signore, io sono l'elfo lo interrompe :tu sei quello che ho assunto per recuperare la mia merce Alex:Quindi saltiamo le presentazioni, allora dimmi tutto l'elfo:Si accomodi, ti spiegherò tutto dentro Alex raggiunse una porta laterale quando vide un uomo armato di spade a una mano e con dei lunghi capelli neri e con vestiti che indicavano che quello non è un elfo. Alex allora guarda il proprietario della casa e disse in modo calmo:deduco che lei non mi abbia detto che non sarei stato solo

    Edited by 960achille - 29/2/2016, 18:26
     
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  3. Leuconoe Caro
     
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    Narrato
    Pensato
    Parlato Erin
    Parlato altrui


    Si sentì bussare improvvisamente alla porta.
    Oh!” Vincent sgambettò verso la porta, l'aprì leggermente come a volersi accertare di chi vi fosse dietro “Eccovi finalmente!
    Sì, ma...
    Poco incline alle formalità, l'elfo spinse all'interno della sala l'ultimo arrivato.
    Vogliate perdonare i miei modi, ma sono ansioso di darvi i dettagli dell'ingaggio...
    Una figura esile e slanciata si fece avanti a piccoli passi coperta da un mantello pesante: nonostante con l'arrivo della bella stagione le giornate si stavano facendo sempre più calde, le sere erano ancora piuttosto fredde.
    La fanciulla si abbassò il cappuccio rivelando delle orecchie puntute e una folta chioma candida.

    Erin si guardò intorno con aria perplessa, oltre all'elfo nella sala vi erano altre due persone.
    Il primo era un ragazzo, non troppo alto ma dal fisico possente, con lunghi capelli neri e occhi vermigli che parevano risplendere nell'oscurità. Aveva un aspetto quasi ferino e la fanciulla non potè fare a meno di impensierirsi.
    Ma perchè ho il vizio di cacciarmi sempre nei guai?!
    Il secondo era un uomo dal fisico prestante, alto, coi capelli scuri ma dalla carnagione apparentemente pallida.
    Forse qualcuno di “normale” c'è...
    Signori” fece una pausa “e signora, dato che non dobbiamo attendere nessun altro suggerirei di rimandare le presentazioni ad un secondo momento e di concentrarci prima di tutto sul motivo per cui ho richiesto la vostra presenza: il vostro ingaggio.
    L'elfo camminava avanti e indietro per tutta la sala, le mani congiunte dietro la schiena.
    Come già sapete, ho la necessità di recuperare un oggetto di enorme valore che mi è stato sottratto meschinamente
    Si fermò al centro della sala guardando ad uno ad uno i presenti.
    L'oggetto in questione è una tela, un dipinto che raffigura una donna a cui sono profondamente legato per motivi sentimentali
    Avete un'idea su chi possa esser stato il colpevole?” chiese timidamente la fanciulla.
    Vincent guardò la donna dall'alto in basso, con sufficienza, come se la sua fosse stata la domanda più stupida e banale di questo mondo.
    Sbattè il piede a terra come un bambino in preda alle bizze.
    E' ovvio che conovco l'identità del colpevole: Jacques Lefebvre. Quel sudicio mezzosangue! Ha anche osato imbvattare le paveti della mia dimova!” alzando la voce Vincent non riusciva più a celare l'evidente erre moscia.
    Perchè devo assistere a tutto ciò?! E' normale che la dubbia virilità degli elementi maschili della mia razza sia motivo di scherno...
    Erin fu costretta a coprirsi il viso con una mano e voltarsi in modo tale che Vincent non si accorgesse che stava a stento reprimendo una grassa e sonora risata.
    ... Ebbene signovi! Dato che a questo punto conoscete anche dove si tvova il colpevole vi pvego di iniziave a muovevvi!
    Come?! Covo?! Quale covo?!
    Evidentemente, la fanciulla aveva appena mancato la parte più importante dell'ingaggio.
    Ottimo...
    Vi suggerirei di presentarvi dato che dovrete collaborare...
    Evidentemente Vincent aveva ripreso a calmarsi, la erre moscia non si sentiva più.
    ... Se successivamente vorrete esaminare la sala dove è avvenuto il furto vi condurrò personalmente al piano superiore. Buon lavoro!” finì quello congedandosi momentaneamente.
    Erin osservò pensierosa i due colleghi, ma nessuno pareva intenzionato a fare per primo le presentazioni.
    Piacere di fare la vostra conoscenza, il mio nome è Eirwen” disse l'elfa chinando leggermente il capo.

    Link Anagrafica

    Link Tecnica

    Fama: 0 (0)
    Stato Fisico: Normale. Erin indossa abiti da viaggio con bandoliera a tracolla e sacca in spalla. Pugnale in un fodero alla cinta.
    Stato Psicologico: Curioso, leggermente preoccupato.
    Stress: 0%
    Sbornia: 0/12
    Poteri/Magie/Talenti/Professioni utilizzate:
    Equipaggiamento: /
    Annotazioni: ora aspettiamo il post di Carmy ^^
     
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