Fede e Religioni

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    Fede e Religioni



    Il mondo conosciuto ospita numerosi gruppi culturali diversi tra loro, spesso ogni gruppo condivide un credo comune, politeista o monoteista che sia, ma non è così raro trovare diversi gruppi condividere la stessa religione, spesso per un passato storico comune, ma non è impossibile trovare anche culture che accettano varie religioni e permettono la loro convivenza.
    La nascita di quasi tutte le religioni si è persa nel tempo, c'è chi sostiene che i primi credenti furono i contemporanei delle divinità, esseri superiori ed immortali, che poi han diffuso le gesta del dio o degli dei aumentando il numero di fedeli.
    Altri sostengono che la propria fede sia sempre esistita, prima della nascita dell'essere, in quanto quest'ultimo è stato creato dal dio, eterno anteriore al tempo stesso.
    I punti di vista sono vari e molti sono discordanti, c'è chi osa mettere in dubbio l'esistenza stessa dei divini, o chi sostiene ne esista solo uno, chi crede esistano tutti e ne venera uno in particolare...


    Credo di Urkurz


    Raramente chiamato anche Urkurzismo è la principale religione del Regno Tribale degli Orchi e generalmente di ogni orco al mondo, ed influenza pesantemente la loro vita e vari aspetti del regno stesso. Sono rari gli esponenti di questa religione che non hanno sangue orchesco che scorre nelle loro vene.
    La figura centrale venerata dai credenti è per l'appunto Urkurz, una leggendaria figura a cui fanno riferimento varie storie, tramandate principalmente per via orale, ma di cui esistono anche alcuni rari testi scritti.
    Ci si riferisce a questa divinità in vari modi, oltre al suo nome, difatti è conosciuto anche come Unico Dio degli Orchi per l'incredibile unità di fede di questo popolo e la natura monoteistica della religione. Altri sottolineano gli aspetti focali del credo chiamando la divinità Dio Orco della Guerra o semplicemente Il Sanguinario, ma bisogna sottolineare che spesso gli stessi fedeli si riferiscono a lui in quel modo, con profonda ammirazione, sono invece gli altri che usano questi due appellativi in modo dispregiativo, per sottolineare in qualche modo la cultura, secondo loro, primitiva di questa religione.
    Va perciò detto che gli ambiti d'influenza di Urkurz, estratti dalle varie storie che lo ritraggono come protagonista, sono legati principalmente alla guerra ed alle sue conseguenze: caos, fuoco, sangue, morte e distruzione. Tutti questi aspetti sono adorati dai suoi fedeli, cosa che rende le loro razzie praticamente un atto di fede.
    Il nome di Urkurz è stato gridato in guerra praticamente da sempre, questo perché nella leggenda che si ritiene essere tra le più antiche, si raccontano le gesta di un Grande Capo degli Orchi, il più grande che le tribù unite abbiano mai visto, le terre da lui conquistate superavano l'estensione dell'Impero Romano, ad ogni lato del suo regno c'era la fine del mondo, aveva portato i suoi orchi oltre le montagne ed i deserti, dove lui era stato da giovane.
    Esistono infatti storie della giovinezza di Urkurz, che si sentiva imbrigliato dalla sua tribù, ed in tenerà età partì per l'avventura, solo.
    Vagò a piedi oltre i limiti conosciuti, affrontò pericoli inimmaginabili, una delle sue gesta più narrate è quella della sua caccia al signore delle sabbie, il più grosso verme delle sabbie che l'intero mondo abbia mai visto, una ricerca che durò più di un anno e terminò con un'epica lotta tra i due che si protrasse per un intero ciclo lunare.
    Le ultime leggende parlano di come lasciò il comando agli orchi e poi scomparve, alcuni sostengono sia asceso al regno degli dei, altri che abbia ripreso il suo cammino solitario e stia continuando le sue gesta sullo stesso suolo dei suoi fedeli.
    Sono interessanti le voci secondo le quali, dopo la caduta dell'Impero Romano, lui sia tornato a guidare nuovamente gli orchi e portare diversi secoli di caos e conquista nell'Europa meridionale.
    In ogni caso, questi miti han profondamente segnato la cultura del Regno Tribale degli Orchi, per diventare capo di una tribù, un sacerdote del credo deve essere presente nel momento dello scontro, solo in quel caso gli altri orchi riconosceranno il vincitore come loro effettivo leader.
    In ogni gruppo è sempre presente almeno un sacerdote che si dice faccia da occhi ed orecchie per la divinità, spesso ricoprono una posizione di consiglieri o oracoli presso il Grande Capo degli Orchi.
    Il fuoco, il sangue e la guerra sono uniti nel simbolo tipico del culto, generalmente rappresentato da un'ascia grondante di sangue con delle fiamme sul retro.
    Il rito funebre consiste nel bruciare il corpo del defunto e poi spargere le sue ceneri al vento, così che esse possano raggiungere Urkurz ovunque egli si trovi.


    Maschiachismo


    Il Maschiachismo è una religione monoteista originatasi all'incirca milleduecento anni fa.
    Quando nacque, i suoi credenti, dapprima perseguitati, aumentarono in modo esorbitante nel corso dei secoli e dopo circa 300-400 anni divenne la religione di stato dell'Impero Romano ed iniziò a diffondersi in tutto il mondo conosciuto, diventando così sempre più importante e potente. Quando poi l'Impero cadde e si formarono nuovi stati, la chiesa rimase unita come guida del popolo per diversi secoli, fino a che la comunità orientale, che si legò sempre di più all'Impero Bizantino e fece continue pressioni per spostare la sede cattolica da Roma a Costantinopoli nel corso del tempo, approfittò delle tensioni teologiche del XVII secolo per separarsi definitivamente. Avvenne così la secessione bizantina e l'imperatore venne elevato a capo della loro chiesa, unendo potere spirituale e temporale, e si crearono due correnti maschiachiste: quella cattolica e quella ortodossa.
    Ad oggi le nazioni in cui è religione di stato sono il Sacro Romano Impero, il Regno della Notte, parte del Triarcato Iberico (cattolici) e l'Impero Bizantino (ortodosso).
    Il suo carattere universalistico fa sì che non possa fondersi o unirsi ad altre religioni e che si basi su dogmi ben precisi ed indiscutibili. Primo fra questi è la credenza della venuta su questo mondo e la predicazione di un uomo, inteso come figlio di Dio, che si è incarnato, è morto e poi risorto per la salvezza di tutti gli uomini. Gli ortodossi credono però che il verbo originario parlasse di uomini intesi come razza e che siano quindi soltanto gli umani i veri figli di Dio destinati alla salvezza, considerando tutte le altre razze impure.
    Un altro dogma su cui si basa è quello di una promessa redenzione e salvezza futura, alla fine dei tempi, quando il salvatore scenderà una seconda volta sulla terra, in cambio di una vita spesa laboriosamente, nella virtù e nella preghiera; perciò i credenti dovrebbero impegnarsi a non cadere nei vizi e nel peccato, cosicché, quando arriverà il momento, verranno giudicati per le loro azioni compiute in vita: Dio farà accedere al Paradiso chi ne sarà degno e condannerà all'Inferno i peccatori, per l'eternità!
    Altro punto fondamentale è che tutti gli uomini sono uguali (intesi come razza umana per gli ortodossi) e che i sacerdoti si impegnino a divulgare la fede e la parola di Dio, che indica la via con la Sua luce. Per questo motivo, negli stati in cui tale religione viene praticata, sono presenti dei giorni in cui il popolo si riunisce per ascoltare le loro parole, anche se ognuno di essi ha i propri riti, che si svolgono in maniere differenti.
    Nel Sacro Romano Impero e nella parte centro-meridionale del Triarcato Iberico la popolazione si raduna nelle chiese nell'ultimo giorno della settimana; qui si svolgono le messe, celebrazioni in cui i sacerdoti spiegano ad insegnano la dottrina religiosa, raccogliendo le offerte in denaro o cibarie dei fedeli, che possono così rendersi utili alla comunità, oltre che cantando e pregando durante il rito. Inoltre è tipico che una volta all'anno i sacerdoti passino nelle varie case dei fedeli che lo richiedono, per a queste e a loro una benedizione, considerata di buon auspicio per la prosperità della famiglia e degli affari.
    Anche nel Regno della Notte la popolazione si riunisce nelle chiese, sprovviste però di finestre, sempre durante l'ultimo giorno della settimana, dove avviene l'elemosina dei fedeli, in un rito lungo e che si ripete in maniera uguale per ognuno di loro, che termina all'alba. Al centro dell'edificio viene posto un altare ed ogni persona “sfila” in mezzo alle altre fino a raggiungerlo; lì viene accolta dal sacerdote, che porgerà un pugnale al donatore, il quale si taglierà il palmo di una mano e verserà il proprio sangue in appositi calici, da cui berranno poi tutti i vampiri, nutrendosi della loro purezza e ringraziandoli per quel sacrificio.
    Nell'Impero Bizantino, infine, le messe avvengono sempre di domenica, ma nelle piazze, perché il loro credo preferisce uno stile più sobrio e austero rispetto a quello sfarzoso e decorato delle chiese. Anche in questo caso i sacerdoti svolgeranno il rito predicando ed insegnando la dottrina, similmente a come avviene nel Sacro Romano Impero, ma solo gli umani potranno partecipare alla celebrazione.

    Livello 1
    Amplificazione Luminosa (8 PE)
    Scudo Sacro (16 PE)
    Sfera di Luce (40 PE)

    Livello 2
    Estremo Sacrificio (16 PE)
    Zona del Castigo (32 PE)

    Livello 3
    Repellere il Male (48 PE)
    Salvezza Divina (64 PE)

    Data la particolarità unica dell'Impero Bizantino, dove il potere temporale e quello spirituale sono uniti in un'unica persona, permette l'esistenza di un'accoppiata unica di due professioni, è difatti possibile essere sia Soldato Bizantino che Sacerdote Ortodosso, questi individui avranno il livello di entrambe le professioni uguale, avanzeranno insieme, ma potranno fare una sola role mensile per sviluppare le loro conoscenze militari o religiose, infine darà loro accesso ad una serie di Magie e Talenti Bonus:

    Livello 1
    Arma Focalizzata: Magia (8 PE)

    Livello 2
    Raggio di Luce (24 PE)

    Livello 3
    Esecuzione Rapida (32 PE)


    Pantheon Nordico


    Nelle zone situate a nord e nel centro del continente, si andarono a sviluppare negli anni diversi credi e culti dedicati ad una o più divinità. Col passare del tempo e, soprattutto, a causa delle varie scorrerie nanesche che portarono ad un graduale diffondersi di queste culture, tali credi andarono ad allacciarsi fra di loro, creando un vero e proprio Pantheon comprendente le divinità delle varie zone. La mitologia risultante è molto variegata e comprendente episodi in cui dalle varie vicissitudini esce vincitrice ora una divinità, ora un'altra, creando una sorta di equilibrio nei ruoli e nella forza dei vari dei.
    Al giorno d'oggi, i culti dedicati alle divinità principali di questo pantheon sono molto forti e vengono spesso ricollegati ad una specifica area o stato.

    Fororiel
    Divinità che ha visto la propria origine nel regno degli elfi, dove si concentra la maggior parte dei propri fedeli. La sfera a cui è associato racchiude il sapere e, più generalmente, quelle che sono le varie forme d'arte.
    Fororiel viene spesso descritto come un elfo di bell'aspetto, dai capelli radiosi e l'aspetto giovanile. Viene considerato generalmente un dio buono, ma alcuni pensano che il desiderio per il sapere dettato dal suo culto potrebbe portare a compiere atti addirittura di violenza, per quanto questi siano di fatto vietati dal suo clero. Viene spesso opposto a Izfina, Ushor e Meon, divinità ritenute pericolose per l'apprensione. Nella mitologia vi sono quindi diversi episodi in cui queste divinità si trovano a scontrarsi.
    La sua grande popolarità nel regno degli elfi è dovuta soprattutto al fatto che, secondo alcune leggende, sia stato proprio lui a donare agli elfi la conoscenza, l'intelletto e la sensibilità di cui godono al giorno d'oggi.
    I suoi sacerdoti dedicano la propria vita allo studio, concentrandosi sulle arti curative nel caso della magia, senza disdegnare però lo studio dell'elemento energetico. Questo potrebbe essere dovuto principalmente al fatto che la vita viene ancora considerata come uno dei misteri più grandi, spronando quindi gli studiosi a conservarla.

    Izfina
    Izfina è forse la divinità più contorta del pantheon, ella incarna infatti i tradimenti e le menzogne. Sposa di Ushor, è normalmente ritenuto che nemmeno lui sia in grado di prevederne le azioni e capirne i pensieri. È sorella gemella di Meon, che sarebbe stata portata alla follia proprio dai continui tradimenti e dalle menzogne della sorella. Izfina trae infatti piacere nel vedere i mortali pugnalarsi alle spalle l'un l'altro e si dice che uno dei rituali di passaggio di maggior importanza per i suoi fedeli sia assassinare la persona più cara. Il culto ha sempre negato questa usanza, ma vista la natura stessa della divinità venerata è lecito avere dubbi a riguardo.
    Le persone normalmente legate a questa Dea sono mercanti, assassini, spie ed in generale individui ambiziosi che fanno delle parole e dei segreti la propria vocazione.
    Le rappresentazioni la dipingono come una donna dal volto gentile e generoso, ma vi è sempre un elemento volto a creare contrasto con ciò, sia esso un pugnale leggermente visibile che spunta dalla cintola o un particolare dell'occhio che ne cambia l'espressione.

    Ushor
    L'origine del culto di Ushor viene fatta risalire ai tempi in cui le lande dei non-morti non erano ancora nello stato attuale, ma ospitavano bensì un regno a sè stante. Secondo le leggende, fu proprio a causa di Ushor che il territorio venne invaso da cadaveri viventi, in quanto a lui viene ricollegata l'origine della Negromanzia stessa.
    Il culto sostiene infatti che Ushor fosse in origine un comune mortale, ma che grazie ai propri studi sulla non-morte abbia inizialmente ottenuto l'immortalità, per poi ascendere come divinità.
    A causa della sua presunta origine, comunque, non è una religione praticata in una zona specifica del mondo conosciuto, anche se è altamente probabile che i negromanti residenti nelle lande siano tutti fedeli di Ushor. Il culto viene inoltre spesso guardato con sospetto e molti preferiscono tenere nascosta al pubblico la propria fede. Non è comunque strano trovare statue o piccoli templi dedicati alla divinità, soprattutto nei cimiteri ed in zone poco abitate come le montagne. Se questi templi ed il clero ad essi legato non sono ancora stati distrutti, è per semplice timore delle conseguenze che potrebbe portare.
    Ushor viene spesso rappresentato come un uomo alto e dalla corporatura media, vestito con lunghi abiti neri e dal volto coperto dall'ombra gettata dal cappuccio che indossa. Nel pantheon, viene spesso associato a Izfina e Meon, sue mogli, mentre si vede opposto a Fororiel.

    Meon
    La dea Meon è vista come la pazzia più pura, a tal punto da portare la gente a pensare che le persone matte siano in realtà possedute da questa divinità, o comunque vittime di una qualche sua influenza.
    Le rappresentazioni la figurano normalmente come una donna vestita di stracci strappati, dal volto contorto in espressioni folli e gli occhi che guardano in direzioni opposte, il tutto accompagnato da un sorriso estasiato. Non vi sono simboli che la rappresentino propriamente, ciò che caratterizza i suoi rari luoghi di culto è un'onnipresente confusione. Luoghi rari perchè generalmente i sacerdoti di questa divinità faticano a condurre una vita comunitaria, cosi come faticano a tenere intatti i templi, a causa di disturbi mentali che sembrano divenire più forti con l'aumentare della loro conoscenza del credo.
    Questa sua connessione ai disordini mentali viene collegata anche a disordini materiali, cosicchè la dea incarni in sè anche i concetti di caos e, infine, distruzione.
    È difficile dare un'indicazione precisa riguardo alle tipologie di persone che la venerano, in quanto, a differenza di divinità come Okhal, non si collega al ruolo di un individuo, quanto al suo essere. Questo significa che anche persone potenti potrebbero essere suoi seguaci. Ciò risulta essere pericoloso: nella storia si trovano episodi di nobili o governanti che hanno causato veri e propri bagni di sangue, in preda ad atti di, secondo il loro giudizio, profonda fede. Questa innegabile pericolosità del culto l'ha portato ad essere visto di mal occhio e, in certi casi, addirittura perseguitato, quasi al pari di quello del dio Ushor, di cui Meon è consorte.

    Okhal
    Okhal è il dio che rappresenta il lavoro, in particolare l'artigianato e la forgiatura.
    Il culto di questo dio pone le proprie radici nei territori dei nani, che compongono la maggioranza della schiera dei suoi fedeli. È incerto se sia stata l'influenza del culto ad avvicinare i nani al lavoro manuale o se sia stata la loro natura ad avvicinarli al culto. È probabile che la verità stia nel mezzo.
    Okhal viene spesso visto spesso in contrapposizione con Fororiel. Rappresentano infatti due tipologie diverse di ingegno, il primo è infatti visto come colui che lo utilizza per risolvere problemi materiali, sfruttando utensili e macchinari per compiere imprese normalmente impossibili per un individuo, il secondo è invece proiettato verso l'arte, lo studio e ciò che nutre la mente del fedele, curandosi meno dei problemi materiali e ponendosi quesiti di stampo filosofico.
    Non esistono molti riti organizzati dedicati ad Okhal, questo perchè la semplice costruzione di qualcosa viene considerata un omaggio al dio.
    Nelle zone in cui si crede al pantheon è normale trovare rappresentazioni della divinità o che richiamino ad essa nelle botteghe o sui luoghi di costruzione. Le rappresentazioni che ne riportano la forma lo ritraggono come un umanoide corpulento, dalla folta barba ed i capelli arruffati, vestito principalmente con gli abiti tipici di un fabbro ed in mano un martello. Non mancano però le rappresentazioni che lasciano trasparire altre professioni che richiedono un duro lavoro manuale, seppur siano più rare e principalmente tipiche di alcune aree dove determinate professioni sono tipiche. Viene inoltre considerato più basso delle altre divinità del Pantheon, probabilmente poichè viene spesso visto come un nano.

    Sanoli
    Sanoli è un dio dalle origini piuttosto vaghe. Il suo culto sembra risalire perfino a prima del regno dell'origine e viene pertanto visto come una delle divinità più anziane all'interno del Pantheon. Nonostante ciò, raramente viene visto come un uomo dall'età avanzata, viene anzi considerato un giovane allegro e di bell'aspetto, dalle vesti vistose o totalmente assenti, nell'atto di far festa. Questo perchè incarna in sè i piaceri della vita e, in modo abbastanza indiretto, la felicità stessa.
    Grazie alla propria natura è quindi normalmente amato da tutti gli strati della popolazione, soprattutto da quei nobili che fanno del piacere l'unica propria ragione di vita, ed ampiamente consacrato, seppur spesso in modo secondario. Essendo collegato alle feste, infatti, è pratica comune porgergli offerte anche durante feste in onore di altre divinità. Questo ovviamente nel caso di festeggiamenti allegri, come ad esempio quelli per dimostrare alla dea Buasa la propria gratitudine per un raccolto abbondante.
    Va comunque tenuto presente che il suo culto fa della ricerca del piacere il proprio obbiettivo principale, senza porsi spesso troppi problemi di carattere morale. Pertanto, a questa divinità vengono connessi anche i tabù e gli eccessi. Le stesse rappresentazioni che lo ritraggono come un anziano sono spesso relative ad episodi in cui egli avrebbe appositamente preso le sembianze di un vecchio per sedurre delle giovani fanciulle, soddisfacendo così una propria fantasia.
    Altri numerosi episodi famosi riguardano i suoi continui tentativi di guadagnare i favori della dea Malina, escogitando quanti più stratagemmi possibili, fallendo sempre miseramente, sia per la propria incapacità sia per l'intervento del dio Rok, di cui scatena spesso la furia. Viene quindi spesso visto come un dio abbastanza comico.
    A causa di tutto ciò, i sacerdoti del suo culto sono spesso presi poco in considerazione da quelli delle altre divinità.

    Malina
    Il culto di Malina ha la propria origine nel regno degli elfi, in quanto sorella del dio Fororiel.
    Viene descritta come una fanciulla di una bellezza assoluta e dal carattere mite, capace di sprigionare un sentimento di amore incondizionato in qualsiasi essere. Questa sua capacità risulta comunque involontaria e maledetta dalla stessa.
    Viene infatti spesso rappresentata con ben poche parti del corpo esposte, la bocca coperta da un velo che lascia liberi solo gli occhi, spesso in compagnia del fratello, che fa di tutto per proteggerla dalla propria condizione.
    Nelle leggende relative al Pantheon si narra che il dio Rok sia riuscito a scorgerne l'aspetto intero per alcuni attimi mentre ella si rinfrescava presso una fonte e che da allora lui ne sia perdutamente innamorato. Numerosi sono gli episodi in cui Rok compie imprese sorprendenti solo per dimostrare il proprio valore a tale dea. Il pensiero comune, dovuto alle reazioni della dea vedendo tale ardore, è che il sentimento sia ricambiato, ma che ella non lo confessi, in quanto si sente in colpa per aver causato un tale infatuamento nel dio.
    Viene pertanto connessa alla bellezza fisica ed è considerata la protettrice degli amanti.
    Caratteristica principale del suo culto è che non è concesso a degli uomini divenirne sacerdoti. Oltre a ciò, le sacerdotesse dedicano la propria vita alla cura del proprio aspetto fisico, nascondendolo però al pubblico.

    Rok
    All'origine del mondo una roccia si staccò dalla montagna più imponente allora esistente. Ripetutamente colpita dai fulmini nei millenni avvenire, assunse infine forma umana. Tale roccia era a dir poco perfetta, una volta assunto aspetto umano continuo ad essere colpita, ma non più una scheggia si staccò da essa. Sprigionava una tale aura di potere e gloria che le anime dei più grandi guerrieri gloriosamente morti in battaglia si riversavano al suo interno, volendo divenire eterni come essa. Le anime divennero così tante che la statua prese vita.
    Questa è normalmente considerata l'origine del dio Rok.
    Instancabile eroe di più di mille gesta, è l'indiscusso dio della guerra e dei fenomeni naturali, pure rappresentazioni di potere. Rappresentato sempre dal fisico possente ed in armatura, può succedere che impugni diverse armi, ma la più frequente è il suo martello da guerra, forgiatogli dal dio Okhal.
    All'interno del Pantheon è normalmente rispettato da tutte le divinità salvo Fororiel, che non ne approva né la violenza né l'affetto provato per la dea Malina.
    Il suo culto ebbe origine molto probabilmente nell'attuale tetrarchia nanica, ma col tempo si diffuse in ogni altra zona sotto l'influenza del pantheon nordico. Nonostante questa diffusione del suo culto, non esistono rituali dedicati ad esso.
    Le sue gesta sono infatti principalmente narrate dai bardi itineranti, che riscuotono sempre successo con tali storie. I suoi sacerdoti, invece, dedicano la propria vita al combattimento, viaggiando il più possibile alla ricerca di quante più avventure possibili, alla costante ricerca della gloria, cercando di emulare il più possibile le gesta del proprio signore. Questo viene considerato un rituale in sè.
    Ciò non significa comunque che l'organizzazione sia totalmente assente fra di loro, coloro che riescono a sopravvivere abbastanza, infatti, si occupano di seguire la crescita dei nuovi adepti, creando spesso delle vere e proprie comunità, basate sul continuo insegnamento dei più anziani ai più giovani.

    Buasa
    Buasa è la divinità protettrice delle abitazioni e della fertilità, rappresentata come una donna incinta dal seno prosperoso che porta con sé un cesto contenente ortaggi, bottiglie di vino, carne e pane.
    A lei si rivolgono le donne quando desiderano avere una gravidanza priva di problemi, gli agricoltori che sperano in un raccolto abbondante o gli uomini che lasciano la propria casa per lunghi viaggi e sperano che la propria famiglia rimanga sana e salva. Non è raro trovare suoi adoratori fra i cacciatori, che vedono in lei la principale ragione per cui la cacciagione risulta disponibile.
    I rituali a lei dedicati sono solitamente delle semplici feste, spesso situate nelle campagne, in cui i fedeli consumano prodotti della terra ed animali, in segno di ringraziamento per i beni da lei concessi.
    I simboli a lei collegati sono gli utensili utilizzati dagli agricoltori, ovvero forconi e falci. In alcune zone tali utensili sostituiscono le pale di mulini in miniatura.
    I sacerdoti di questa divinità sono solitamente i più apprezzati dalla popolazione comune, in quanto passano la propria vita lavorando nei campi e producendo per la comunità.

    Onimu
    Onimu è il possente dio di mari, oceani e corsi d'acqua, che ha la propria dimora negli abissi più profondi. Viene generalmente visto come un uomo dalla statura imponente, la maggiore fra tutti i membri del Pantheon, ma dai lineamenti piacevoli. Caratterialmente, è forse la divinità più propensa al cambiamento, passando da momenti di più assoluta calma a momenti di furia distruttrice, proprio come il mare.
    Il suo culto ha origine nella tradizione dei tritoni, esseri da sempre collegati all'acqua e che si dice siano figli stessi di questo dio, ma ha avuto grande successo anche fra i nani, che per le proprie razzie sfruttarono molto la navigazione. Viene comunque venerato molto anche dai navigatori pacifici, che si rivolgono a lui per poter compiere viaggi privi di pericoli, e dagli esploratori, per i quali i corsi d'acqua risultano sempre essere di vitale importanza.
    Nel pantheon viene connesso a Buasa, sua moglie, ed a Okhal, suo fratello minore.
    Il suo simbolo è un'imbarcazione con le vele spiegate, richiamante i domini a lui dedicati.
    I rituali a lui dedicati vengono normalmente svolti sulle rive di un fiume, dove le offerte vengono gettate nella corrente, in modo che possano raggiungere l'oceano e, di conseguenza, il dio.

    Questa parte del regolamento è ancora in fase di ampliamento, vari riferimenti vengono fatti in altri punti, dobbiamo solo finire di organizzare le varie idee...

    Edited by C;B - 24/8/2016, 23:41
     
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