Fear of the Dark

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  1. C;B
     
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    18 Aprile 1994, Costantinopoli

    La più grande città che il mondo abbia già visto, Costantinopoli conta circa un milione cinquecentomila abitanti, anche se c'è da dire che circa il settanta percento è composto da schiavi, una delle percentuali più alte di tutto l'impero.
    Nuova Roma, questo è il nome con cui Costantino si riferiva alla sua città, ma che non venne mai usato dal popolo, sarebbe stata degna di questo nome, anch'essa sorgeva difatti su sette colli, era capitale sia politica che religiosa e con il suo splendore non aveva nulla da invidiare all'originale, anzi, col tempo era diventata più vasta di quest'ultima.
    Girando per la città si sarebbero potute incontrare chiese e monasteri praticamente in ogni quartiere, così come era quasi impossibile non notare gli schiavi, onnipresenti sul suolo cittadino.
    Molti mercanti che arrivavano a Costantinopoli per la prima volta si stupivano alla vista di così tanti non-umani, i quali erano più comuni degli umani stessi, ma era una reazione stupida; visto che tenere schiavi umani era mal visto, forse perfino blasfemo, erano in pochi quelli che sceglievano di acquistarne. Inoltre i padroni raramente si muovevano senza un seguito di servi. Insomma, era naturale che alla vista sembrasse tutto tranne che una città in cui dominavano gli umani.
    Chiunque in città parlava principalmente di una cosa, l'emergenza idrica della parte orientale della città, quella più antica e ricca di monumenti.
    La situazione si stava protraendo da quasi un mese, si diceva che il pavimento della cisterna sotto la basilica vicino a Santa Sofia fosse crollato e l'acqua era completamente defluita attraverso le caverne sottostanti. Era la cisterna più grande della città, fortunatamente non era l'unica, ma l'assenza di quell'acqua si faceva sentire, per precauzione tutte le fontane della zona erano state lasciate senz'acqua ed i bagni erano stati quasi tutti chiusi.
    Le voci che giravano a riguardo erano molte ed alcune molto fantasiose, c'era chi sosteneva che diversi gruppi di operai erano scomparsi o scappati, sembrava che lo stesso fosse successo ad una squadra o due di soldati imperiali, altri dicevano che dal sottosuolo erano risaliti dei mostri mangiatori di uomini, alcuni infine sostenevano che fosse la bocca dell'inferno e che quindi bisognasse chiudere la cisterna e sigillarla il meglio possibile!
    Nell'angolo orientale della basilica era ben visibile una gru che stava venendo montata da una ventina di persone, un gran numero di curiosi osservava la scena ed un uomo abbastanza avanti con l'età stava dando ordini, alternandoli a minacce nei confronti del pubblico. "Se non vi allontanate vi calo giù!" Qualcuno se ne andava ma molti restavano. "Volete andare all'inferno? Allora INDIETRO!" Se stavano lì potevano farsi male, ma soprattutto erano d'intralcio alla sua squadra!
    Ad aiutarlo c'erano cinque soldati, impegnati ad arginare i curiosi. Alcuni dei militari parlavano tra loro, sul fatto che dovessero andare giù per difendere gli operai da chissà cosa e di come avevano cercato in vano qualche mercenario da assumere per aumentare il numero di uomini. Non sembravano essere particolarmente tranquilli ma sembrava prendessero una paga speciale per quell'incarico, per quello probabilmente erano lì.
    Forse, se qualcuno dei presenti si fosse offerto sul momento per aiutarli sarebbe potuto essere assunto.

    CITAZIONE
    Benvenuti, miei acluofobici!
    Il finale è un po' debole... ma è sempre la cosa più difficile da scrivere, che sia il finale di un post o dell'intera storia... almeno per me.
    Dovreste descrivere il vostro arrivo in città e magari come cercate di farvi assumere...
    Scrivete nell'ordine che preferite, e ricordate che dopo questo turno dovrete mantenerlo!
    Spero di riuscire a gestire il cieco, che sarà quello che ci vedrà meglio!
    Per domande o informazioni aggiuntive usate il bando, mandatemi un mp, comunicate in qualche modo con me.

    PS: Volevo mettervi un'immagine della città... ma mi son perso su questo sito fatto molto bene secondo me.


    Edited by C;B - 1/7/2016, 18:23
     
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    Narrazione In Terza persona.
    Pensieri Espliciti.
    Parte fondamentale e riassuntiva
    Dialogo con Narratore, Fuori Onda.
    Parlato.
    Titolo paragrafo

    Poche Ore Prima..

    Un clima semitropicale, Per vero, apriva le porte alla Gogna dell'Altare alla Schiavitù, quale da secoli Immemori, era rimasta Costantinopoli, sotto tale nome in contesto alla propria effige. Un Luogo, d'altronde, difficoltoso da dimenticare, qualora sguardo venisse ad essere buttato a contorno del tutto circostante. Ma, lavoro era lavoro e per i mercanti Più Inopportuni, codesto Spazio di Umanità Tronizzata rimase impresso in qualità di Loco adibito ai Migliori Scambi d'affari che la storia avesse mai a Poter raccontare. Sicché, probabilità ad esser aggiunte a probabilità, statistica volle che anche il McFeavor si trovasse li per Motivazioni Tali. Mancanza di Originalità, ad escludersi. Già, dacché, con la notizia disparsa del Crollo della fonte Idrica, gli Ingressi Parevano intasati da folle di Spacciatori d'acqua, che dirigevano i loro carretti verso la Parte orientale della Città, al fine, ovvio, di commerciare per quelle bevande a prezzi spropositati.

    Bella Idea di Merda, Pa. Gran bella idea di Merda, Lasciatelo dire.

    Gia. Non era difficoltoso notare quanto, la folla li presente e pervenuta anche da luoghi più antistanti della Scandinavia, avesse un sostanziale problema : Mancanza di Idee. E così, carri di birra e generi alimentari, divenivano tra le mura Più Numerosi degli stessi schiavi, a esagerare volendo, formando colonne che all'alba non passano di certo inosservate. Tra questi, con non pochi danni, transitava anche quello del Vecchio Nano, su cui spiccava, al suo fianco la figura del Rosso. Alto, Una Muscolatura ridotta ma tendenzialmente sufficientemente elastica per coadiuvare i toni di Sguardo ed espressione facciale, fermi in una sutura d'occhi stilizzata quasi, per grandezza e colore. Rubini che saettavano seccati dalla Calma di due passi di carro in avanti ogni quarto d'ora abbondante. Dal suo canto, polpacci distesi sull'asse di legno antistante, distendeva la schiena, Hollie, sollevando la fronte verso la Volta di cielo che trangugiava immensa la superficie della Città. Era la prima volta che aveva ad intraprendere ingresso Fuori da Oslo ed il come fosse stato convinto ad uscire dal Letto di Qualche Prostituta di Casa sua, per recarsi dall'Altra parte del continente Bhe...
    E' presto detto.

    _____________________

    FlashBack.
    Qualche giorno prima, Oslo.


    Pa, c'è qualche motivo per cui mi sono spariti tutti i Vestiti?

    Era Inverno. Come Sempre, d'altronde, nella Citta del SempreFreddo e a passi altalenanti, fermo sulla porta, Egli fissava con braccia Incrociate Il Vecchio Nano. La sua figura, Completamente priva di Indumenti, restava statuaria e Infastidita. In attesa di spiegazione.

    OhOhOh!

    Quell'Altro rideva. Ed anche ad Hollie venne ad essere strappato un Ghigno.

    Vecchio, se ti dessi del Figlio di Puttana, probabilmente offenderei le Tue Signore.

    Sollevava un sopracciglio, buttando sguardo verso la Prostituta Nel suo letto. Ancora li, con il viso arrossato e le dita sollevate in direzione dei due.
    Voltava le spalle prendendo a camminare nella Stanza.

    Ah, Va Bene Va Bene. Ridammi i Pantaloni e ti ci accompagno. Dove devi andare?

    Costantinopoli, Figliolo. Costantinopoli.

    Cheee??!!

    Ma c'era Poco da fare. Sapevo Bene che, se non ci fossi andato, probabilmente sarei rimasto Nudo per tutta La vita.
    E a ripensarci, forse. Non era proprio una delle idee più malvagi del Momento.
    Dannati metodi educativi drawf. Loro ed i loro modi del cavolo.


    ___________________

    Al Tempo corrente..

    Ahhhh, vado a vedere che succede prima che divent scemo dalla Noia.

    Già, la fila si era Bloccata di Nuovo. Sicché, mano sull'asse Portante del Carro, le gambe si sollevarono per andare ad essere depositate in un balzo reumatico al Suolo. E finalmente, oserei dire. Ormai era da giorni che non muoveva più' un Osso, pareva quasi ch'i disabili lo diventassero per Noia. Piegate le ginocchia dal Suolo in posizione eretta - così da riemergere nella propria altezza - ecco che il Passo cominciava oltre quella fila, per appropinquarcisi, proprio In direzione dell'ammasso di genti che circondava l'aggeggio, la Gru, intenta a...? . Un Suono metallico raccoglieva i propri passi nell'avanzare. Duhom, un'Ascia che per sottigliezza di dettagli, Peso e dimensioni, pareva forgiata per Tagli di precisione, restava appesa alle proprie spalle, ciondolando di tanto in tanto.


    Ehy, hai sentito?

    Dopo nemmeno qualche Minuto di passeggiata, l'Occhio slittava tra la folla, in quell'orda di Pettegoli che tuttavia, a differenza dei Mercanti, C'è da dire, tutto fossero tranne che Poco Originali, Insomma.

    Oh, Venti persone, ancora nessuno che abbia detto qualcosa di sensato.
    Chiudere la Bocca dell'Inferno, senti quest'altra. Ma che cazzo di concezione del Demonio
    hanno. Ma secondo te mh?! Il Diavolo, nelle fogne, monta il suo Impero. Con tutti i posti che ci sono.
    Nelle Fogne?


    Si perdeva nei pensieri, mantenendo una distanza sufficiente per dare ascolto alle chiacchiere e ricercare tra esse una parvenza di Logicità, in queste cose, andata definitivamente a farsi benedire.

    Se non vi allontanate vi calo Giu!

    Sentiva la voce grossa, d'un Uomo ad Epicentro dello spettacolo, e sollevatosi leggermente sui propri piedi, per oltrepassare, in quell'altezza la multirazzialità di teste che impediva la visuale, Indietreggiava. Tentativo evidente, di capire, quanto tempo sarebbe occorso per circolare nuovamente.

    Volete andare all'Inferno? Allora INDIETRO!

    Di nuovo questa storia. Ma che cazzo ci facevano quelli con una gru?

    Mi devo essere perso dei pezzi di storia. Il diavolo si ammazza con.. La Manodopera Operaia?

    Perplesso era dir poco. Di fatto, sguardo scivolava ancora, in quella calma circostanziale a destra e a manca.

    Ah, adesso mi tocca andare a vedere. Nah, ti prego guarda che folla.

    Un ghigno d'Incoraggiamento e la spalla Destra, che già avanzava per prima, cercando di Farsi Largo tra la Marmaglia di gente, con Non poca delicatezza.Non riusciva proprio a passare. Erano in troppi.

    E va bene... Brutti stronzi. Vediamo se così vi spostate.

    Chiuse le palpebre, prese un Respiro. Sciolse le spalle e porto' una mano davanti alle labbra. Le scapole si scossero, riaprendo l'Iride rubino verso la propria destra e spostando il proprio peso verso sinistra, di scatto, improvvisamente, e forse, facendo anche capitombolare qualcuno. Un tentativo in perfetto stile McFeavor, d'altronde. Come mandare l'Ordine Pubblico a Puttane, cercando di farsi spazio, con mezzucci decisamente Troppo teatrali tra la Folla, di cui metà, tra l'altro, visto l'entusiasmo che ci metteva nel farlo, probabilmente l'avrebbe accoltellato solo a guardare nella sua spudoratezza.

    Mi scusi.. Mia Moglie è in cinta. Permesso.

    Ma quale Moglie? E giu con gli spintoni mentre Una mano si poggiava ad una Transenna, proprio quella davanti cui i Soldati stavano complottando.

    Ehy Guys, spero ci sia un Buon Motivo per tutto sto bordello. E' da ore che i carri aspettano di passare. Volete una mano, ce la fate da soli.. Non lo so, vi serve una badante per far circol...

    Non riuscì a terminare la frase che un tizio capitombolo' praticamente tra le sue braccia.

    Ehy Principessa...

    Penso', ed elargendo quel Sorrisetto da poco di Buono, Tentò di toglierselo di dosso, mollandogli Una gomitata in faccia. Si, il rispetto del prossimo, non è proprio qualcosa di cui venne dotato alla nascita.

    Oh scusami... Non l'ho fatto apposta. Sono proprio sbadato.




    CITAZIONE
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    Fama: [0]

    Stato Fisico:
    [ Incolume, Ascia da Battaglia senza fodero, agganciata alle spalle ].

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    [ E….! Si parte con me! ]
     
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    Il mio covo segreto, ovvio no?

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    Narrazione (Considerazioni narrate, aka pensieri enunciati nella narrazione)
    Parlato
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    Che città caotica.


    Questo fu il primo pensiero dell'Enseeri quando vi giunse la prima volta, osservando l'andirivieni frenetico delle diverse forme di vita che la popolavano, tutte diverse per natura e dimensioni; ad un ignorante in materia, sarebbe sembrato di vedere tanti fuochi di svariate forme, colori e grandezze che danzavano per le strade della città, ma per lui era null'altro che il mondo come lo aveva sempre visto.
    Mai però aveva assistito ad una così grande varietà di razze, anche se gli ci volle del tempo per imparare a distinguerle basandosi solo sulle voci e le dimensioni, soprattutto considerando il luogo in cui si trovava: non a caso infatti aveva scelto Costantinopoli come metà del suo viaggio, sperando di confondersi in mezzo agli umani senza destar nell'occhio. Speranza vana, ma non ne rimase deluso.

    Col tempo si era abituato a questo viavai di energie tutte diverse, e ne apprezzava ormai la sua unicità, al punto che alcune delle sue creazioni traevano spunto dalle sensazioni che gli dava questo luogo, in particolare la parte orientale così ricca di monumenti; molto spesso infatti, passava delle giornate in questi luoghi, concentrandosi per percepire il mondo attorno a lui nel dettaglio e perdendosi nei dettagli delle varie sculture ed architetture.


    Ma oggi era un giorno diverso degli altri: come al solito, si stava dirigendo verso gli edifici più antichi, per cercare ispirazioni per una nuova scultura di legno, quando la sua attenzione venne tratta da un grosso agglomerato di energie diverse; avvicinandosi, ne contò almeno una ventina indaffarate con qualcosa che sfuggiva la sua percezione benché la posizione delle figure lasciasse immaginare si trattasse di un oggetto dalle grosse dimensioni, mentre invece una grossa folla si riuniva il più vicino possibile per osservare, trattenuta solo da qualche guardia (suppose) che cercava invano di allontanarne il più possibile.
    L'operazione era capitanata da una figura (un uomo forse?) che lasciava una traccia energetica molto forte, per quanto consumata dal tempo (forse era anziano?), la quale sbraitrava ordini con vigore.

    Se non vi allontanate vi calo giù!
    Calare? C'è una fossa quindi?
    Volete andare all'inferno? Allora INDIETRO!
    L'Inferno...? Dubito intenda nel senso lette-



    I suoi pensieri vennero interrotti da una reminiscenza: aveva effettivamente sentito dire di come ultimamente ci fossero alcuni problemi con l'erogazione dell'acqua in quella zona della città, ma se ne era completamente dimenticato perché non vi aveva dato peso quando aveva sentito la popolazione dare credito alle motivazioni più fantasiose, compresi mostri e creature inimmaginabili (e a quanto pare, persino l'Inferno stesso!).

    Capisco...sembra che allora si siano decisi ad agire in maniera più diretta...sarà forse il caso di "osservare" più da vicino.



    Ridacchiò alla sua stessa battuta e si avvicinò alla folla, cercando di farsi strada in quella massa di energie caotiche, ma a nulla servirono i suoi sforzi. Era quasi tentato di far uso del suo Potere per allontanare qualcuno, anche di qualche centimetro, ma un tumulto non molto distante da lui sbloccò un po' la calca di individui, permettendogli di sgusciare verso il limitare della zona, dove le guardie facevano da ultimo baluardo contro l'invasione di curiosi.

    Una volta avvicinatosi, e avendo il campo sgombro da influenze "visive", ebbe modo di controllare meglio quanto succedeva: le venti persone (circa) che aveva notato prima erano indaffarate con quella che avrebbe potuto benissimo essere una carrucola, o una gru per quanto ne sapeva lui, comunque sicuramente uno strumento per calare degli uomini nelle fogne (presuppose), mentre le guardie parlottavano tra di loro commentando come loro cinque fossero troppo pochi per difendere tutti quegli uomini, nonostante la paga.

    Interessante...



    L'Enseeri si concentrò meglio sugli operai, soffermandosi su ognuno di loro prima di distogliere la sua attenzione: ognuno di loro pulsava di energia trasmettendo un forte senso di vitalità, probabilmente alcuni di loro erano anche abbastanza giovani ed erano lì solamente per badare al loro mestiere, dubitava avrebbero scelto personalmente di inoltrarsi nell'oscurità di propria scelta.
    Sospirò. Il suo amore per la vita era la sua maledizione, non avrebbe mai potuto lasciare che delle persone andassero incontro all'ignoto voltando loro le spalle, ma era chiaro quello che avrebbe fatto.

    E poi sembra paghino abbastanza bene.



    Una magra consolazione, ma almeno era un altro incentivo per impegnarsi al meglio.
    Cercò con lo "sguardo" la guardia più vicina, attirandone l'attenzione.

    Voi, buon uomo, scusate l'insolenza ma non ho potuto evitare di dare ascolto alle Vostre preoccupazioni ed ho una proposta per Voi: lasciate che Vi accompagni.



    Disse, cercando di sembrare il più cortese possibile e non inimicarsi il soldato.

    Lo so che la mia cecità potrebbe farVi pensare che non sia il caso, ma Vi assicuro che proprio per la mia condizione sono un candidato ideale: so già come muovermi in assenza di vista, ed inoltre paure comuni come il buio e l'ignoto non mi rallenteranno!
    Posso fornirVi la mia conoscenza magica come garanzia della mia efficienza, ma lasciate che Vi dia una mano a difendere gli operai da qualsiasi cosa possa esserci lì sotto!



    Era tutto ciò che poteva dire per sperare di convincerlo, confidava fosse sufficiente per garantirsi un posto nella spedizione.

    CITAZIONE
    Link Parte Anagrafica: Qui.
    Link Parte Tecnica: Qui.
    Fama: 0

    Stato Fisico: Incolume.
    Stato Psicologico: Curioso, preoccupato.
    Stress: 0%
    Poteri/Magie/Talenti/Professioni utilizzate: N/A
    Annotazioni: Spero di aver fatto un pseudo-cieco credibile...nel caso linciatemi ^^"
     
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  4. The Scarecrow
     
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    Narrato
    Parlato
    Pensato
    citato


    Costantinopoli, uno spettacolo a cui un ragazzo di campagna come me non è di certo abituato.
    Non ho la più pallida idea di quanto tempo sia passato da quando ho lasciato casa, mi risulta difficile tenere il conto dei giorni se questi non vengono scanditi dalle mie attività quotidiane, cosa che il viaggiare di certo non è.
    Tornando alla situazione attuale, non posso fare a meno di girovagare per queste strade a bocca aperta: i palazzi, la folla, il via vai di gente, gente che urla, gente che ride e... Tanti schiavi. Molti, troppi di loro sono orchi, dagli occhi spenti, privi di quella forza che ci caratterizza così tanto.

    Patetici. Siete un insulto alla nostra razza.

    Penso, mentre stringo le mani ricoperte di cuoio al passaggio dell'ennesimo schiavo. Nonostante appartengano alla mia stessa razza, non sento di dover mostrare compassione nei loro confronti: sono stato cresciuto con l'idea che ogni orco debba badare a sè stesso, affidandosi solo alla propria forza e che coloro che non vi riescono non vadano aiutati, in quanto unici responsabili dei propri problemi. Qualcuno potrebbe chiamarla insensibilità, io la chiamo selezione naturale.
    Ma non è per osservare e criticare i miei fratelli che sono venuto qui, bensì per far ritorno alla terra natale dei miei antenati. L'impero bizantino è famoso per il proprio commercio di schiavi e gli orchi sono, purtroppo, apprezzati per le loro capacità fisiche. Vi è quindi la possibilità che io possa riuscire ad imbarcarmi su una nave diretta verso l'Africa. Certo... Se avessi abbastanza soldi!

    Certo, fra tutte le cose che avevo preso in considerazione... Dovevo dimenticarmi proprio dei fondi per il viaggio... Eh, spero i sia qualcuno in cerca di muscoli... Se sono fortunato potrei trovare qualcuno disposto a farmi viaggiare sulla propria nave a patto che mi unisca ai rematori.

    Mentre sono assorto nei miei pensieri, all'ombra di uno dei palazzi che costeggiano le strade, sento la conversazione fra due passanti, probabilmente due residenti della città, che parlano di come nella parte orientale vi siano problemi idrici e di come i lavori procedano a rilento a causa di problemi misteriosi.
    Senza sapere di preciso di cosa si possa trattare, decido di dirigermi verso tale luogo, dopo essermi fatto indicare la strada ed essermi fatto dare più informazioni sulla situazione dai due uomini. A quanto pare vi è stato un crollo, nulla di più nulla di meno. Eppure i lavori procedono a rilento, il che mi fa pensare ad una manodopera non sufficiente. Sono abbastanza fiducioso della mia prestanza fisica, di conseguenza sono sicuramente adatto ad un lavoro che richiede di costruire qualcosa o riparare una struttura. Soldi facili, in poche parole.
    Mi faccio strada attraverso la città, giungendo in fine sul luogo interessato, dove è presente una gran folla di curiosi.

    "Se non vi allontanate vi calo giù!"

    Queste son le uniche parole che riesco a sentire chiaramente, pronunciate da un uomo presente sul cantiere vero e proprio, probabilmente uno degli addetti ai lavori.
    Muovendomi attraverso la folla, mentre lo stesso uomo urla qualcos'altro a proposito dell'inferno, giungo finalmente al bordo dell'ammasso di persone, dove vengo fermato da un militare che, come i suoi compagni, sta cercando di allontanare i civili. Non sembrano comunque essere particolarmente concentrati su di essi, in quanto parlano del fatto che dovranno scendere a proteggere gli operai addetti ai lavori, anche se preferirebbero lasciare il compito a dei mercenari.

    ... Proteggere? Da cosa?

    L'unica possibilità che mi viene in mente è che di notte potrebbero essere assaliti da criminali e ladri, ammesso che lavorino di notte.
    Comunque sia, sembra un'opportunità di lavoro ed io ho bisogno di soldi. Di conseguenza, senza nemmeno pensarci troppo, mi faccio avanti, rivolgendomi ad uno degli uomini.

    Pagatemi e scendo volentieri.

    CITAZIONE
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    Fama: 0

    Stato Fisico: normale.
    Stato Psicologico: incuriosito.
    Stress: 0%
    Poteri/Magie/Talenti/Professioni utilizzate: /
    Equipaggiamento: Caestus (x2, uno per mano, equipaggiati)
    Annotazioni: E' un po' sterile come post, datemi un paio di turni per abituarmi al pg... Ha un carattere che non ho mai cercato di interpretare :look:
     
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  5. C;B
     
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    Quel giorno i curiosi erano molto numerosi, molti spingevano e cercavano di superare le guardie per vedere... un buco quadrato nel pavimento ed una gru che stava venendo preparata lì affianco. Che vista emozionante!
    Probabilmente, dopo qualche minuto che i lavoratori erano scesi, la folla si sarebbe diradata in quanto non c'era più nulla da osservare, solo i più "esperti" della situazione sarebbero rimasti. Loro sapevano che si doveva aspettare qualche ora prima delle prime urla e della fuga da quel luogo!
    Una guardia momentaneamente distratta si accorse che gli era stata rivolta la parola da un umano, che non sembrava essere originario del luogo.
    "Cosa? Carri? Cosa vuole sapere? EHI! FERMI!" Il soldato era confuso, ma come vide venire alle mani i due davanti a lui provò ad intervenire subito, cercando di mettersi tra i due e separarli. "Se siete qui per fare a botte è meglio che ve ne andiate, oppure seguiremo davvero il consiglio del capo costruttore!" La guardia fece poi per tornare al suo posto, guardando un suo collega... che sembrava stesse avendo qualche problema anche lui con un individuo della folla.
    "Cosa vuoi, cieco?" Il soldato era ignaro dell'enseeri che aveva davanti, l'aveva scambiato per un umano, sembrava che la sua copertura fosse funzionante. Le seguenti parole lo fecero pensare un attimo. Ma non era questa la scena a cui la prima guardia aveva rivolto l'attenzione. Dal lato opposto infatti un terzo soldato stava discutendo con un orco, che momento impegnativo per quella squadra imperiale!
    "Cosa?" Probabilmente era una specie di parola in codice, visto che era la prima cosa che diceva ogni guardia. "Pagare a te? Quando avremo finito daremo i soldi al tuo padrone!" Come aveva sentito le parole dell'orco il soldato era rimasto un attimo interdetto, non si aspettava che qualcuno mandasse un proprio schiavo per lavorare lì, ma dopo averlo sentito aveva capito la situazione: quell'orco andava disciplinato, quel lavoro lo avrebbe calmato, e se ci lasciava le penne, il padrone avrebbe sicuramente chiesto un risarcimento all'impero per la perdita, guadagnandoci in ogni caso!
    "Chiunque non indietreggi ORA, sarà preso e mandato giù, IMMEDIATAMENTE!" Gridò il capo costruttore, mentre un operaio faceva calare una scala di corda nel buco, la cui estremità era fissata ad una colonna vicina.
    I tre soldati smisero di parlare e tornare in posizione, girandosi verso l'uomo, la folla indietreggiò spingendo, evidentemente erano tanto incuriositi quanto spaventati, il che fece ridere il capo costruttore.
    Ma se qualcuno fosse rimasto in posizione, quest'ultimo avrebbe parlato ancora. "Perfetto! Stavamo giusto decidendo chi sarebbe andato giù a preparare!" Le guardie lo osservarono allibite, chiedendosi se fosse serio. "Venite avanti, prendete una torcia a testa, ed andate ad accendere tutti i focolari." Uno dei soldati, probabilmente quello più alto di grado fece per avvicinarsi ma venne stroncato da un'occhiata dell'uomo. "Poi verrete pagati direttamente dal'impero!" Qualunque fossero gli accordi tra gli operai e l'esercito, quest'ultimi non fecero nulla e tornarono in posizione, sembravano essere stato umiliati.
    Ora che la folla si era allontanata il capo cantiere sembrava essere più tranquillo, si avvicinò agli eventuali coraggiosi porgendo loro una torcia, accesa, a testa. "Con la gru ne abbiamo per altri dieci minuti, poi inizieremo a calare il materiale ed a raggiungere il sito." Disse indicando un carro trainato da un mulo. Si avvicinò poi al baratro, il luogo in cui era stata rimossa la pavimentazione per accedere alla cisterna. Era ben visibile la scala di corta che sembrava essere anche ben fissata.
    Scendendo si sarebbe potuto vedere fin da subito parte dell'ambiente.
    La corda pendeva su un lato di un quadrato descritto da quattro grosse colonne, che distavano quasi cinque metri una dall'altra, con la luce della torcia le due più lontane erano a mala pena distinguibili nell'oscurità. La discesa era di circa dieci metri! La scala non si sarebbe mossa, arrivati in fondo si sarebbe capito il perché: quando era stata calata, a quell'estremità, erano stati fissati due blocchi di pietra. L'umidità in quel luogo era sicuramente superiore al settanta percento della città, probabilmente superava il novantacinque percento, era come fare un bagno nell'aria!
    Il pavimento era praticamente un'enorme pozzanghera. Esattamente al centro di un altro quadrato, esattamente davanti a voi scendendo, era disposto un grosso braciere, pronto a prendere fuoco al primo contatto con una fiamma.
    Eravate arrivati tutti fin lì o qualcuno aveva desistito?

    CITAZIONE
    Ho messo la data al primo post.
    Ho scritto... male. Son stato incasinato e... non volevo farvi aspettare troppo.
    Vi ho buttato giù, se volete andarci... Vedete voi!
     
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    Saul X

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    "Cosa vuoi, cieco?"


    Una risposta un po' brusca, forse, ma non inaspettata. L'Enseeri sospirò, il suo "inganno" lo incapacitava nell'interagire con gli altri, tuttavia lo preferiva di gran lunga al comportamento che aveva provato a ricevere nel caso contrario.
    Stava per aprir bocca per cercare di convincere il soldato, quando venne interrotto dalla voce tonante del quartiermastro.

    "Chiunque non indietreggi ORA, sarà preso e mandato giù, IMMEDIATAMENTE!"


    A quel richiamo, le guardie ignorarono i disturbatori e si volsero verso colui che monitorava l'operazione, in attesa di ordini forse.
    Con la folla momentaneamente acquietata, era l'occasione giusta per osservare meglio la situazione: guardando verso le altre zone devo gli era sembrato di notare un certo trambusto, l'Enseeri notò due figure particolari.
    La prima sembrava l'energia di un individuo di statura e corporatura simile alla sua, che emetteva un forte senso di sicurezza, tuttavia la sua traccia energetica era molto semplice (forse un umano?) e si perdeva nella folla. La seconda figura era invece particolare a dir poco: come la prima, non era di dimensioni e corporatura molto diversa dalla sua, ma la traccia energetica era di natura ben diversa, trasudava una certa imponenza non diffusa fra gli umani (che sia di un'altra razza?); sfortunatamente, gli era difficile distinguerla bene data la distanza e la calca di persone, per cui non era certo di cosa potesse essere.
    I suoi pensieri vennero nuovamente interrotti dalla sempiterna voce del capo cantiere, che si rivolse come al solito a tutti i presenti.

    "Perfetto! Stavamo giusto decidendo chi sarebbe andato giù a preparare!"
    "Venite avanti, prendete una torcia a testa, ed andate ad accendere tutti i focolari."


    A queste parole, il soldato la cui energia sembrava trasudare maggiore autorità (il capo?), tentò di intromettersi, ma ancora una volta l'uomo interruppe ogni voce ed azione con la pura forza delle sue parole.

    "Poi verrete pagati direttamente dal'impero!"


    Quale che fosse l'accordo tra i due, sembrò che le parole lasciassero un certo impatto sui soldati, che tornarono alle loro posizioni trasudando umiliazione; non aveva neanche bisogno di leggere le loro energie per notarlo, bastava "vedere" come si muovessero controvoglia e senza reagire.

    Il discorso dell'uomo ebbe l'effetto di un repellente, scacciando la maggior parte della folla eccetto pochi coraggiosi (o pochi folli?), e con la sua energia finalmente più calma e rilassata, si avvicinò ad ognuno di loro porgendo una torcia.

    Non serve, anche volendo non potrei farne uso...rischierei di ferire qualcuno muovendola senza sapere chi ho di fianco o meno Una chiara bugia per chiunque conoscesse la sua natura, ovviamente. Lasciate che sia qualcun altro ad occuparsi dei focolari, io Vi offro la mia capacità di muoversi in assenza di vista


    Sperò che quelle parole bastassero a far desistere l'uomo; in ogni caso, egli riprese a parlare rivolgendosi ai presenti, se avesse voluto insistere sulla torcia avrebbe potuto farlo una volta finita la spiegazione.

    "Con la gru ne abbiamo per altri dieci minuti, poi inizieremo a calare il materiale ed a raggiungere il sito."


    Con braccio indicò un punto non molto distante, dove l'energia di un animale se ne stava, ignara di quello che le accadeva attorno.
    L'Enseeri fece un sorrisetto fra sé e sé, guardando quella che era probabilmente una bestia da soma starsene li, tranquilla, fissata probabilmente ad un carro con dentro i suddetti materiali.

    Beata ignoranza, le bestie hanno la vita facile senza doversi preoccupare praticamente di nulla.


    Sospirò nuovamente, e seguì il quartiermastro verso un punto presso le vicinanze della gru. Visto che non proferì altro, si concentrò sulla sua "vista" per affinarla quanto servisse da percepire i dintorni. Occorreva un momento di concentrazione per fare uso di questa capacità, ma dato che non aveva più alcuna idea di cosa fare, era meglio osservare la zona nel dettaglio.
    Vista Cieca
    Gli Enseeri non possiedono occhi ma la loro affinità all'energia è così alta che essi riescono percepirla, si potrebbe dire che la vedono. Riescono a percepire senza problemi gli esseri viventi, perché pregni di energia, ed ad identificare la categoria e la potenza di ogni magia vicino a loro. Concentrandosi per diverso tempo riescono inoltre a vedere i contorni di ogni cosa li circondi, sia esternamente che internamente. Mediamente la loro sensibilità non supera i 25 metri.
    [Passivo // Livello 1]


    Ci volle del tempo, ma quando aveva finito fu in grado di capire perfettamente cosa stava succedendo: di fronte a lui, il pavimento era stato divelto per poter accedere alla zona sottostante, con una scala di corda (presumibilmente) fissata sul bordo.
    Sul fondo, la suddetta scala era legata a dei blocchi molto grossi (forse pietra?), assicurando una discesa sicura e senza traballare; oltre a ciò, l'Enseeri distinse chiaramente anche un quartetto di colonne che descrivevano un quadrato, su un cui lato la scala era calata; nei pressi era presente una struttura simile, nel cui centro sembrava esserci quello che poteva essere un braciere, ma non ne era sicuro; guardando più attentamente, si rese conto che vi era un gran numero di colonne tutto intorno, ognuna equidistante dalle altre, in maniera quasi compulsiva. In generale, il luogo pareva abbastanza spoglio e privo di grosse forme di vita, per cui la discesa sarebbe dovuta essere sicura.
    Cercando di non "smascherarsi" immediatamente, l'Enseeri prese parola rivolgendosi ai presenti.

    So che per Voi è abbastanza ovvio, ma immagino che siamo arrivati all'ingresso del sottosuolo? Nel caso, mi servirebbe una mano per discendere, poi una volta giù non dovrei più aver problemi.
    Sperò che qualcuno fosse abbastanza gentile di venirgli incontro, "guardando" i presenti attorno a lui, con un espressione impensierita ed un mezzo sorriso sul volto.
    CITAZIONE
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    Vista Cieca
    Gli Enseeri non possiedono occhi ma la loro affinità all'energia è così alta che essi riescono percepirla, si potrebbe dire che la vedono. Riescono a percepire senza problemi gli esseri viventi, perché pregni di energia, ed ad identificare la categoria e la potenza di ogni magia vicino a loro. Concentrandosi per diverso tempo riescono inoltre a vedere i contorni di ogni cosa li circondi, sia esternamente che internamente. Mediamente la loro sensibilità non supera i 25 metri.
    [Passivo // Livello 1]

    Annotazioni: Post un po' debole anche il mio, ma o rispondevo oggi, o non tornavo in vita fino a domenica sera D:
    Spero sia a-ok ^^"
     
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  7. The Scarecrow
     
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    Parlato
    Pensato
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    L'uomo a cui mi son rivolto sembra comprendere in modo errato la situazione. In risposta, mi limito a fissarlo con un sopracciglio inarcato.

    "Al mio padrone", eh...? Beh... Considerando che sono il padrone di me stesso credo sia sensato!

    Ridacchiando, riporto la mia attenzione all'individuo che sta urlando più di tutti: a quanto pare si è deciso a "selezionare" i fortunati che aiuteranno nei lavori. Mentre la massa di gente si disperde, me ne rimango fermo, muovendo la mia attenzione alla guardia che mi ha scambiato per uno schiavo, guardandola con aria di sfida, nonostante stia guardando ed ascoltando quello che credo sia il capo cantiere.
    Oltre a me, sembrano esservi altre persone fra la folla disposte a scendere. Quella che attira maggiormente la mia attenzione, a pochi metri da me, porta una fascia sugli occhi.

    Un cieco...? Possibile che non si renda conto della situazione a causa della sua mancanza?

    Facendomi largo fra i fuggitivi, cerco di avvicinarmi all'uomo, con l'intenzione di spiegargli la situazione ed intimargli di andarsene. Non tanto per gentilezza, ma perchè la sua condizione potrebbe essere d'intralcio al mio lavoro.
    Prima che riesca a raggiungerlo, però, la folla risulta completamente dispersa ed il capo ci invita a prendere una torcia e scendere nel baratro. Sospirando e sperando che una volta osservatolo da vicino i soldati abbiano il buon senso di allontanare il cieco, faccio come richiesto, avvicinandomi all'orlo del buco, con la torcia in mano, per osservare la situazione.

    Hmmm, è una bella altezza...
    Nel caso, mi servirebbe una mano per discendere, poi una volta giù non dovrei più aver problemi.

    Mi giro verso la fonte della voce, vedendo che si tratta ancora dell'handicappato di prima. Senza pensarci due volte, mi rivolgo a lui con tono provocatorio.

    Oh, tranquillo buon uomo! Vi è una scala in pietra con cui discendere che costeggia i lati del buco, proprio di fronte a voi... Camminate tranquillamente!

    Dopo aver pronunciato tali parole, torno a guardare la scala e mi avvicino ad essa, incurante di ciò che farà il cieco: se anche dovesse camminare, sono convinto che le guardie lo fermerebbero prima che possa cadere.
    Posiziono momentaneamente il manico della torcia in bocca, in modo da avere entrambe le mani libere per poter iniziare a calarmi giù per la scala.

    Ammetto che queste zanne tornano utili, quando si vuole tenere qualcosa in bocca... Fungono da paletti!

    Facendo attenzione a non muovere la testa e finire col bruciare la scala, continuo la mia discesa, arrivando finalmente sul fondo.
    Una volta atterrato, sposto la torcia nella mano sinistra, massaggiandomi la mascella con la destra per poi passarla sulla fronte, mentre mi guardo attorno. La zona è immersa nella quasi più totale oscurità, posso vedere le colonne in mezzo alle quali è stata calata la scala, così come i blocchi di pietra utilizzati per tenerla ferma, ma le colonne dall'altra parte del "quadrato" entro il quale mi trovo non sono visibili, diversamente da quando mi trovavo in superficie.
    Nell'osservare, scorgo quello che sembrerebbe essere un braciere, al di là della scala da cui sono sceso. A meno che qualcun altro decida di farlo, mi avvicino ad esso e, come richiestomi dai miei "datori di lavoro", utilizzo la torcia per accenderlo.
    Mentre il focolaio prende fuoco, rischiarando leggermente i dintorni, mi volto verso il punto da cui sono arrivato, la scala, per confermare quante persone siano effettivamente presenti, leggermente perso nei miei pensieri.

    Hm, mi domando perchè tutta quell'agitazione per dei semplici fuochi... Più che altro, mi chiedo se questa umidità non finirà col dare problemi ai focolai.

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  8. C;B
     
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    Solo due persone si erano fatte avanti dopo la minaccia del capo mastro, un orco ed un cieco, due individui di cui pochi si sarebbero fidati per svolgere un qualsiasi incarico, eppure erano gli unici.
    L'orco stesso sembrava considerare il cieco un intralcio, aveva cercato di farlo cadere giù! L'essere verde, senza interessarsi ulteriormente alla sorte del cieco, si posizionò la torcia in bocca e cominciò a scendere la scala di corda.
    Qualunque fossero state le azioni del bendato, al quale non era stata data la torcia, assecondandone la richiesta, nessuno lo avrebbe fermato: erano tutti impegnati a svolgere il loro lavoro, se fosse caduto e morto avrebbero detto che era stato un triste incidente, nessuno avrebbe indagato più di tanto, finché il crollo venisse riparato ed il cadavere spostato.

    L'orco sarebbe poi arrivato in fondo, l'atmosfera era umida, il suolo era bagnato e intorno a lui era buio. L'alone luminoso della torcia sarebbe stato sufficiente per illuminare circa quattro metri dalla fonte. Questo permise all'orco di vedere il focolare davanti a lui ed accenderlo senza problemi. A quel punto sarebbe potuto muoversi in qualsiasi direzione per qualche minuto prima di incontrare un muro di mattoni a bloccargli la strada. Ma se fosse proseguito seguendo la direzione del focolare, rispetto la scala, avrebbe incontrato dopo poco più di un minuto, un altro focolare, disposto anch'esso al centro di un quartetto di colonne. Era situato al centro del sesto quadrato a partire dal primo focolare.
    Guardandosi indietro si sarebbe potuto distinguere solamente la fiamma, che quei focolari servissero solamente per guidare gli operai al buio?
    Proseguendo ulteriormente in quella direzione ci si sarebbe imbattuti nel terzo focolare, situato al centro delle colonne come i precedenti ed ugualmente distanziato. I focolari erano quasi un metro e mezzo di diametro, mezzo metro in meno di quello delle colonne, ed illuminavano decisamente bene, ma non abbastanza da vedere oltre le colonne che li circondavano.
    Chiunque si fosse spinto avanti avrebbe trovato il lato opposto a sé del quadrato successivo composto da un muro invece che da delle colonne: erano arrivati ad uno dei limiti della cisterna.
    Fu allora che si sarebbe potuto sentire un rumore inaspettato!
    Il rumore di gocciolio era onnipresente in quel luogo, c'erano degli insetti che ronzavano in giro, ma oltre a ciò si sarebbe potuto sentire solamente i propri passi nelle pozze d'acqua ed il crepitio delle fiamme dei bracieri. Oltre a quello, nulla! Se i presenti fossero stati in silenzio.
    Ciò che si sarebbe potuto sentire, non era così strano: sembravano come dei passi, e come tali rimbombavano nella cisterna vuota.
    Ma la cosa strana è che provenivano da un punto abbastanza distante alla sinistra dell'ultimo focolare. Dove c'era il buio!
    Se il finto cieco fosse stato vivo e presente avrebbe potuto vedere un'energia comparire al suo limite della visione, da dove veniva il suono, e poi scomparire, come se qualunque cosa l'avesse provocata fosse passata lateralmente e per un breve pezzo nel campo visivo dell'enseeri.
    Se mai qualcuno si fosse diretto verso il suono avrebbe trovato un quarto focolare posizionato come gli altri, solo a cinque quadrati invece che sei, allineato con terzo.
    I primi focolari non sembrava fossero visibili da quel punto, situato quasi ad un angolo della cisterna. Infatti superate le colonne attorno al quel focolare si sarebbero potuti incontrare due dei quattro muri di mattoni. Ma l'ultimo quartetto di colonne era particolare, infatti solo tre poggiavano a terra, la quarta era rotta verso la fine, la quale era crollata dentro un buco che si era aperto nel terreno, proprio attorno alla base di quella colonna. Ma non era l'unica stranezza, uno dei blocchi cubici che sorreggevano le tutte le colonne, non era esattamente cubico.
    Sembrava essere sagomato, era quello della colonna più vicina all'angolo della cisterna, girandoci attorno sarebbe stato evidente che cosa rappresentasse quel blocco di marmo: una testa capovolta di Medusa.
     
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    Saul X

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    Non si aspettava necessariamente una risposta positiva, ma l'Enseeri fu stupito delle parole dell'individuo "imponente" da lui prima osservato, ed unico altro compagno di spedizione, a quanto pareva.

    Oh, tranquillo buon uomo! Vi è una scala in pietra con cui discendere che costeggia i lati del buco, proprio di fronte a voi... Camminate tranquillamente!


    L'uomo rimase momentaneamente interdetto da quanto gli era stato detto: chiaramente la figura aveva intenzione di arrecargli danno, o al limite mancava di alcun desiderio di essergli d'aiuto nel portare avanti il compito, considerando che in base alle sue capacità egli si rendeva conto della mancanza di suddetta struttura in pietra.

    L'inganno del cieco è stato fin troppo efficace, non mi hanno preso sul serio. Rifletté l'Enseeri Devo prenderne nota per il futuro, per ora mi conviene far buon viso a cattivo gioco, almeno finché non sarò in presenza solo dell'altro individuo. Una persona sola è più semplice da convincere a mantenere il segreto.


    Non vi poté pensar molto, però: subito dopo averlo liquidato con quelle poche parole, infatti, l'altro individuo aveva preso in mano un oggetto (presumibilmente la torcia), avvicinando poi il braccio al volto e (presumibilmente) fissando tale oggetto in bocca, in modo tale da avere entrambe le mani libere per la discesa. Immediatamente dopo queste preparazioni, infatti, si era diretto verso il lato della "fossa" sul quale l'Enseeri aveva "visto" la scala e aveva cominciato a scendere.

    L'Enseeri sospirò rassegnato, non avrebbe mai potuto lasciare andare un individuo ad affrontare il buio e l'ignoto senza dare una mano, soprattutto vista la sua esperienza e le sue capacità per far fronte ad entrambi i problemi. Avrebbe dovuto seguirlo, quello era ovvio, e visto come lo avevano lasciato fare finora non sarebbe stato troppo difficile. Il vero ed unico problema era la discesa: benché concentrandosi era stato in grado di vederla, a conti fatti la scala esulava la sua normale esperienza percettiva, tolto quella tattile.
    Vi si avvicinò con cautela, rassicurando chi fosse ancora lì che non c'era nessun problema, e iniziò a tastare la zona dove la precedente figura si era calata, alla ricerca del punto preciso in cui discendere.
    Non gli ci volle molto per trovarlo, ma nel frattempo l'altro individuo aveva già raggiunto il fondo e aveva iniziato a muoversi.

    Se solo stesse fermo un momento, anziché andare avanti da solo, o desidera davvero tanto inoltrarsi nell'oscurità in assenza di compagnia?


    L'Enseeri non ebbe dunque abbastanza tempo per pensare a cosa fare, e dovette iniziare la discesa immediatamente; ci volle del tempo per poter arrivare in fondo, dato che egli doveva tastare col piede l'aria sotto di sé per poter trovare i "pioli" in sicurezza, ma quando infine riuscì a completare la travagliata distesa, fu accolto da uno spruzzar d'acqua (presumibilmente) a significare come il suolo stesso fosse un'enorme pozzanghera, sensazione coadiuvata dall'elevata umidità del luogo.

    E volevano farci accendere dei focolari? Qui?!


    Mentre veniva colpito da questo pensiero, notò la figura davanti a lui emettere un'energia molto forte, segno che era ancora perfettamente incolume, tranquillizzandolo; dietro di lui, qualcosa emanava una forte sensazione di calore, segno che aveva trovato uno dei "famosi" focolari e lo aveva acceso con successo.
    Gli si avvicinò, vocalizzando prima un semplice saluto per non coglierlo alla sprovvista, e quando gli fu a breve distanza aprì bocca.

    Salve, son felice di vedere Ridacchiò alla battuta Che siete ancora tutto di un pezzo. Non che temessi vi fossero bestie pronte ad aspettarci per fare un lauto banchetto, ma temevo che la mancanza di una chiara illuminazione potesse in qualche modo esservi d'intralcio. Mi rendo conto che mi sbagliavo, per cui vi devo delle scuse per questo mio pensiero erroneo.


    L'Enseeri alzò le mani in segno di scuse, e diede una breve "occhiata" in giro, confermando l'assenza di altre fonti energetiche nelle immediate vicinanze, tolto in normali "brillio" di fondo degli insetti. Una volta accertatosi di ciò, tornò a rivolgersi all'altro individuo.

    Credo di dovervi anche delle spiegazioni, oltre che delle scuse, se non altro per rendere la nostra "escursione" in questo luogo più semplice per entrambi: non sono un folle, non son venuto qua benché incapacitato. La verità è che sono perfettamente in grado di percepire l'ambiente attorno a me, previa una cerca concentrazione da parte mia, e sono comunque sempre in grado di percepire le altre forme di vita, grazie ad una mia innata capacità L'Enseeri glissò sulla sua vera natura, sperando di poter evitare il discorso completamente. Dopotutto, non era un dettaglio importante Non ne ho fatto presente là sopra per la troppa quantità di individui che avrebbero potuto origliare, ma vi assicuro che non sarò in alcun modo un peso morto, anzi, sono convinto che la mia "peculiarità" potrebbe dimostrarsi utile. Per cui vi chiedo, è tardi per unire le forze ad aiutarcisi a finire il lavoro il più in fretta possibile?


    Finito il discorso, l'uomo porse una mano aperta verso l'altro individuo, un lieve sorriso sul volto mentre cercava di essere il più convincente possibile.
    Stare uniti, dopotutto, era l'idea più semplice ed efficace al momento. Sperò solo che anche l'altra figura la pensasse allo stesso modo.

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    Annotazioni: Spero che quanto detto nel tuo post C;B possa essere valido anche più avanti (ne dubito), ma non me la sentivo di mandare in avanscoperta il PG senza prima farlo interagire con l'altro un minimo :v
     
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  10. The Scarecrow
     
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    Narrato
    Parlato
    Pensato
    citato


    Guardando dietro di me, noto che solo un altro individuo sembra esser sceso per accendere i focolari. Non appena egli si avvicina, mi rendo conto, non senza stupore, che si tratta del cieco di poco fa. Non solo sembra esser riuscito a scendere, ma è anche riuscito ad individuare la mia posizione nonostante non mi sia ancora mosso dopo aver acceso il focolare.

    Sta fingendo...? Non capisco, se anche così fosse, la benda dovrebbe intralciarne a sufficienza la visione...

    I miei dubbi vengono ben presto in parte chiariti ed in parte aumentati. L'uomo dichiara infatti di essere in grado di "percepire" l'ambiente circostante, piuttosto che "vederlo". Per uno come me, abituato ad utilizzare i propri occhi per vedere in condizioni normali, è qualcosa di incomprensibile.
    Tuttavia, non mi serve comprendere il suo funzionamento per lavorarci assieme. A tal proposito, nonostante abbia dichiarato di non essere un folle, posso in un certo qual modo definirlo uno sprovveduto.

    Quindi fammi capire... Riesci a "vedere" il mondo attorno a te, in qualche modo. Il che mi porta a domandarti una cosa...

    Nel continuare la frase, punto l'indice della mano destra verso quella del mio interlocutore.

    Perchè non portarsi una torcia? Posso capire il desiderio di non rivelare le proprie capacità a troppi estranei, ma avresti sempre potuto inventarti una scusa per fartene dare una. Potrà non servirti per vedere, ma ti serve per portare a termine l'incarico.

    Mi prendo un attimo di pausa, compiendo un lungo sospiro e portandomi la destra sulla fronte, ignorando il suo sorriso e la sua mano. Spero che il mio "compagno" si renda conto che non siamo qui per esplorare, ma per lavorare.

    Pensaci, per accendere un focolare è sufficiente una torcia. Questo vuol dire che mentre una torcia accende un focolare, un'altra può accenderne un altro. Sarebbe stato così possibile finire il lavoro in tempi minori.

    Non che lavorare da solo e per più tempo mi dia fastidio, rende più probabile il fatto che la paga sia maggiore. Ciò che mi infastidisce è che dovrò dividere tale paga con un individuo che, di fatto, non avrà contribuito più di tanto al lavoro.

    Se vuoi seguirmi, sei liberissimo di farlo. Suppongo che un minimo di compagnia non possa far male, dopotutto. Muoviamoci, abbiamo meno di dieci minuti, se non ricordo male.

    Finito di parlare, distolgo l'attenzione dall'uomo, per ragionare un attimo sulla direzione da prendere.

    "Andate ad accendere tutti i focolari", va bene, perfetto, ma... Dove sono gli altri? Siam stati fortunati ad averne uno così vicino alla scala, ma per il momento non ne vedo altri. Non posso neanche muovermi a caso, rischierei di far spegnere la torcia e perdere di vista la via d'uscita.

    Il mio sguardo viene attirato dalla scala di corda, per poi andarsi a posare sulle colonne che ci circondano. Nel fare ciò, la soluzione mi giunge spontanea.

    Quindi questo posto è organizzato "a scacchiera"...? In tal caso, muoversi in modo tale da avere sia questo braciere che la scala allineati nel mio campo visivo, dovrebbe essere l'ideale. Questo vuol dire...

    Mi giro, dando le spalle alla scala (ed al cieco, nel caso in cui non si fosse spostato), fronteggiando il focolare ed osservando l'oscurità oltre alle fiamme.
    Sì, questo vuol dire che, al momento, l'ideale è muoversi continuando a proseguire per la stessa strada che ho dovuto fare per andare dalla scala al segnale d'illuminazione che ho acceso. Se dovessi girare a destra o a sinistra, rischierei di avere le colonne ad ostruire la visione della poca luce presente, rischiando così di perdermi. Certo, è possibile che riesca a trovare altri focolai. Il punto è che non trovarne proseguendo dritto significherebbe aver sprecato del tempo, ma non trovarle girando a destra o sinistra significherebbe sia aver perso del tempo sia rischiare di perdersi.
    In tutta onestà, non ho intenzione di rischiare per una semplice spiegazione superficiale.
    Avendo finalmente deciso la direzione da prendere mi incammino, senza preoccuparmi della presenza o meno del cieco. Il lavoro procede abbastanza tranquillamente, permettendomi di accendere un secondo focolare, avendo come unico inconveniente le continue zanzare ed il fastidioso rumore provocato dal camminare su di un pavimento così esageratamente bagnato.
    Se il cieco dovesse seguirmi, una volta acceso anche il terzo focolare, gli rivolgerei la parola.

    Ah, comunque mi chiamo Gurm'rug. Qual è il tuo nome?

    Superato il terzo braciere e fatti diversi metri, intravedo, grazie alla luce della torcia, quello che sembrerebbe essere un muro. Mi fermo ad osservarlo per un attimo, per poi girarmi verso il mio compagno e l'ultimo fuoco acceso.

    Oh, siamo arrivati alla fine. Bene, direi che possiamo tornare indie-

    La mia frase viene interrotta da un rumore, come di passi, proveniente dalla mia destra, quindi dall'oscurità. Rimango in silenzio per un attimo, fissando lo sguardo in tale direzione.

    ... Un ratto? Diamine, deve essere bello grosso per fare un rumore del genere. Acqua di prima qualità, heh.

    Lasciandomi scappare una lieve risata, inizio a camminare per ripercorrere la strada appena fatta. L'idea è di tornare indietro e dirigersi verso il lato opposto a quello lungo il quale è stata calata la scala. Se anche in quella direzione dovessero esserci altri bracieri, allora potrei tranquillamente avventurarmi anche verso destra o sinistra senza troppa paura di perdere di vista i punti di luce.
    Cosa farà il mio nuovo amico?

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  11. C;B
     
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    Il finto cieco aveva raggiunto l'orco ed iniziato a dialogare, l'orco sembrava non essere uno stereotipo ambulante, stava infatti parlando in modo ragionato ed era evidentemente intenzionato a svolgere al meglio l'incarico che gli era stato affidato.
    Gurm'rug aveva inoltre dedotto correttamente la posizione del secondo focolare, e così fece anche con il terzo. Solo allora avrebbe nuovamente rivolto la parola al cieco, per presentarsi. Qualche istante dopo sentì un suono, se l'enseeri fosse stato con lui sarebbe stato in grado di avere per un attimo un qualcosa entrare ed uscire rapidamente dalla sua visione.
    L'orco sembrava intenzionato a tornare indietro, ed il cieco, cosa voleva fare?
    Se fossero tornati indietro, a circa l'altezza del secondo focolare, avrebbero iniziato a sentire degli scricchiolii, come se del legno fosse sottoposto ad una grande forza e qualche secondo dopo un un pesante tonfo nell'acqua: il primo carico sera stato posato sul fondo della cisterna.
    Delle voci iniziarono a echeggiare per tutto il locale, si stavano muovendo seguendo la linea descritta dai focolari, le parole però non erano ben identificabili ma sembrava parlassero di cose triviali e personali, nulla di correlato al lavoro che stavano svolgendo.
    Il carro trainato dal mulo si stava muovendo a passo d'uomo, accompagnato da cinque operai e due guardie, avrebbero seguito la linea di focolari fino al terzo, per poi ruotarci attorno e dirigersi verso sinistra. I soldati aprivano e chiudevano la fila, entrambi affiancati da un operaio che sorreggeva una torcia. Degli altri tre manovali due affiancavano il carro, uno invece tirava il mulo nella direzione corretta.
    Qualora il carro fosse entrato in vista di uno dei due neo assunti, o entrambi, una delle guardie avrebbe riferito lui, o loro, la parola: "Avete acceso i quattro focolari?" In caso di risposta negativa avrebbe aggiunto un "E cosa state aspettando?" seguito da una spiegazione sulla locazione dei focolari. Anche se inutile.
    Infatti per anticipare il carro avrebbero dovuto correre, ed in ogni caso il carro stesso era scortato da due torce, che sarebbero sicuramente state usate per accendere il quarto focolare in caso fosse stato spento. "Già che siete qui, aiutateci sorreggendo le torce ai lavoratori... e tu, cieco, vedi di non essere d'intralcio!" La guardia che apriva la fila sembrava essere particolarmente scontrosa, gli operai nel mentre continuavano a parlare tra loro, sembravano stessero organizzandosi per andare a bere qualcosa dopo il lavoro, per spendere bene i soldi appena guadagnati, disse uno di loro.
    Quando arrivarono finalmente al buco uno di loro parlò seriamente, evidentemente era il facente capo. "Dai, ripariamo questo pavimento e la colonna alla svelta, ed usciamocene da questo postaccio umido!" L'agitazione iniziava ad essere presente sui volti dei manovali. Il focolare sarebbe stato acceso e le torce sarebbero state passate alle guardie, gli operai iniziarono a scaricare il contenuto del carico, mentre il mulo sembrava restare tranquillo dove era stato lasciato.
    Per quanto sarebbe restato così?

    CITAZIONE
    E... non uso la proroga.
    Post ... indicibile. Anche perchè avrei dovuto riscrivere praticamente metà del precedente nel caso proseguiste verso il suono e comunque ridescrivere la zona se seguite il carro.
    Inoltre avete due "tempi" diversi, Master con la narrazione è ben indietro... non so, al prossimo comunque c'è un po' di più. In teoria.
     
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    Saul X

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    Il mio covo segreto, ovvio no?

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    L'Enseeri rimase un momento in silenzio, ascoltando ciò che l'altra figura aveva da dirgli prestandovi attenzione.
    Ritrasse la mano, facendosi serio e riflettendo su ciò che aveva detto, effettivamente era stato uno sciocco ad impuntarsi sulla sua "cecità" e a dar così tanto lavoro al suo nuovo compagno, ma aveva sperato che più gente si facesse avanti per fornire aiuto.
    Entrato nell'ottica di prendere la faccenda sul serio, si riscosse dai suoi pensieri giusto per sentire la figura in fronte a sé pronunciare alcune parole, prima che la sua traccia energetica cominciasse a muoversi.

    Se vuoi seguirmi, sei liberissimo di farlo. Suppongo che un minimo di compagnia non possa far male, dopotutto. Muoviamoci, abbiamo meno di dieci minuti, se non ricordo male.
    Uh? Oh, sì. Ti chiedo perdono per la faccenda della torcia, ma-


    Parole al vento, il suo compagno era completamente immerso nel lavoro, e l'Enseeri non voleva disturbarlo più di quanto già non stesse facendo, per cui si zittì momentaneamente.
    In ogni caso, la sua traccia energetica trasmetteva un senso di sicurezza, per cui non si preoccupò; l'assenza di altre forme di vita nei paraggi, inoltre, aiutava a tranquillizzare l'Enseeri sul fatto che il lavoro sarebbe stato relativamente semplice.

    Si erano fermati altre due volte ad accendere dei focolari, proseguendo il linea retta accompagnati solo dal ronzio di insetti e dal rumore dell'acqua che schizzava sotto i loro passi, prima che l'altra figura si rivolgesse nuovamente all'Enseeri.

    Ah, comunque mi chiamo Gurm'rug. Qual è il tuo nome?
    Luxas, Luxas Dawnrose per la precisione.


    Notò che Gurm'rug si era fermato, probabilmente erano arrivati al limitare della cisterna, per cui l'Enseeri fece per riprendere parola e poter spiegar meglio la sua presenza qui, ma mentre il compagno stava per l'appunto evidenziando come avessero completato il loro compito, un rumore di passi non molto distante da loro li interruppe entrambi.

    ... Un ratto? Diamine, deve essere bello grosso per fare un rumore del genere. Acqua di prima qualità, heh.


    Fu il commento di Gurm'rug, prima che iniziasse ad incamminarsi verso il luogo da cui erano giunti, ignorando il rumore.
    L'Enseeri invece la pensò diversamente. Non fu in grado di scorgerla completamente, dato che era passata solo per un attimo nel suo campo "visivo", ma era certo che una fonte di energia si fosse mossa non molto lontano da loro.

    Aspetta, per favore. Voglio controllare una cosa, ti assicuro che ci vorrà poco.


    Disse l'Enseeri al compagno, sperando gli prestasse ascolto.
    Se l'orco gli avesse prestato ascolto, avrebbe visto Luxas fare pochi passi nella direzione del rumore, giusto per ridurre la distanza di circa cinque metri, e poi unire le mani come in preghiera, al fine di concentrarsi e migliorare la sua "visione".
    Vista Cieca
    Gli Enseeri non possiedono occhi ma la loro affinità all'energia è così alta che essi riescono percepirla, si potrebbe dire che la vedono. Riescono a percepire senza problemi gli esseri viventi, perché pregni di energia, ed ad identificare la categoria e la potenza di ogni magia vicino a loro. Concentrandosi per diverso tempo riescono inoltre a vedere i contorni di ogni cosa li circondi, sia esternamente che internamente. Mediamente la loro sensibilità non supera i 25 metri.
    [Passivo // Livello 1]

    Non era interessato ai dettagli precisi, per cui sacrificò la nitidezza di ciò che percepiva per ridurre il tempo necessario a giungere al limite del suo campo "visivo", e ciò che notò lo lasciò un momento confuso.

    Allineato con focolare dove erano loro presenti, ve ne era un quarto, un po' più vicino rispetto alla distanza fra gli altri tre, ma non fu questo a incuriosirlo. Non ne era sicuro, dato che il luogo era veramente al limite della sua percezione, ma era abbastanza convinto che non tutte le colonne toccavano terra: una di esse era crollata per via...di un buco? Forse, ma era troppo lontano per esserne certo.

    Qualsiasi cosa abbia fatto quel rumore, deve essersi rifugiata in quella zona...non mi piace tutto ciò.


    Tornando indietro al focolare, un'espressione leggermente inquieta sul volto, l'Enseeri si sarebbe rivolto al compagno nel caso in cui fosse rimasto ad aspettarlo, riferendogli tutto quello che aveva scoperto, compreso il quarto focolare da accendere.
    Personalmente, gli avrebbe detto, Luxas preferirebbe non avventurarsi in quella zona loro due soli, ma se era necessario per portare a termine il lavoro, allora lo avrebbe fatto; se Gurm'rug avesse espresso il desiderio di tornare indietro, non si sarebbe opposto, ed insieme avrebbero poi assistito alla discesa del carro coi materiali da lavoro, accompagnato dai manovali e dalle guardie.
    Nel caso, Luxas avrebbe dato più che volentieri una mano per assicurarsi che la comitiva arrivasse al quarto focolare in tutta sicurezza, pronto a dar uso delle sue capacità in caso di bisogno.

    Se invece il compagno avesse deciso di accendere subito l'ultimo falò, l'Enseeri non lo avrebbe certo abbandonato, seguendolo tenendosi a breve distanza da lui, i sensi all'erta per ogni evenienza. Se avessero completato il lavoro senza intoppi, gli avrebbe poi proposto di tornare subito sui loro passi, per non rimanere troppo a lungo in quella zona.
    Restava all'orco scegliere sul da farsi.

    Nel caso in cui, invece, Gurm'rug fosse tornato indietro senza di lui, Luxas non sarebbe stato così folle ed intrepido dal procedere da solo, ma avrebbe fatto anche lui ritorno al luogo da cui erano giunti.

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    Stato Fisico: Incolume.
    Stato Psicologico: Guardingo, preoccupato, serio.
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    Gli Enseeri non possiedono occhi ma la loro affinità all'energia è così alta che essi riescono percepirla, si potrebbe dire che la vedono. Riescono a percepire senza problemi gli esseri viventi, perché pregni di energia, ed ad identificare la categoria e la potenza di ogni magia vicino a loro. Concentrandosi per diverso tempo riescono inoltre a vedere i contorni di ogni cosa li circondi, sia esternamente che internamente. Mediamente la loro sensibilità non supera i 25 metri.
    [Passivo // Livello 1]

    Annotazioni: Cercando di risolvere la problematica dei due tempi diversi, spero di non aver fatto danni ;_;
    Purtroppo non gioco su forum da molto tempo, per cui non ero più abituato alla questione dei turni, sorry >.<
     
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  13. The Scarecrow
     
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    Narrato
    Parlato
    Pensato
    citato


    Proprio quando sto per riprendere a camminare e dirigermi verso l'altra estremità della cisterna, il mio compagno di lavori mi ferma chiedendomi di attenderlo, in quanto desidera controllare qualcosa. Perplesso riguardo alla sua richiesta, soprattutto a causa della sua cecità, mi fermo e lo osservo mentre esce lievemente dalla zona illuminata dalla mia torcia. Al suo ritorno, mi riferisce che più avanti, nel buio, vi è un ulteriore focolare, nelle vicinanze del quale è crollata la parte finale di una colonna, a causa di una specie di buco.
    Finito di spiegare, mi chiede cosa voglia fare, precisando che lui preferirebbe non avventurarsi in quella zona.
    In risposta, me ne sto un attimo con la mano libera appoggiata al mento ed il capo leggermente chino.

    Hmm... No, se vi è stato un crollo preferirei evitare di avvicinarmi troppo. La zona potrebbe essere pericolante ed una sola torcia non credo riuscirebbe a fornirci un'illuminazione sufficiente per muoverci con sicurezza. D'altro canto, ci è stato chiesto di accendere tutti i focolari e dalla descrizione che mi hai dato, quello sembrerebbe essere il punto che hanno intenzione di riparare.

    Finito di esternare i miei pensieri, tolgo la mano dal mento, facendo spallucce ed indicando dietro di me, quindi verso la scala, col pollice.

    Certo, dobbiamo accendere i focolari, ma non ci hanno dato indicazioni precise riguardo alla loro ubicazione e non sanno delle tue capacità. Hanno poco di cui lamentarsi, se ne dimentichiamo uno solo. Inoltre... Se, una volta tornati qui con un gruppo, dovessi essere comunque io ad accenderlo, avremmo comunque rispettato l'accordo, non credi?

    Gli lancio un mezzo sorriso, per poi fargli cenno con la testa di incamminarci verso la scala, cosa che inizio comunque a fare.
    Arrivato circa al secondo focolare acceso, un tonfo nell'acqua mi fa chiedere se non si sia fatto vivo il re dei ratti. Tuttavia, il vociare che lo segue mi fa capire che si tratta semplicemente degli operai che stanno iniziando a scendere.
    Lungo il nostro cammino, infatti, incrociamo un carro trainato, con sopra caricati quelli che credo siano i materiali per riparare il danno.
    Non appena ci scorge, uno degli uomini ci rivolge la parola, mentre mi metto a camminare affianco ad egli ed al carro.

    Avete acceso i quattro focolari?
    No...? Ne abbiamo trovati solo tre.
    E cosa state aspettando?
    Una spiegazione riguardo alla loro posizione...

    Intimato dall'uomo ad aiutarli nei lavori, dopo aver ricevuto una spiegazione sull'ubicazione dei focolari di cui comunque non avevo bisogno, continuo a seguire il percorso del carro, notando che, dopo il terzo focolare, svolta a sinistra, dirigendosi verso il punto che sospettavo essere pericolante.

    Se ci portano un carro, posso avvicinarmici senza troppe preoccupazioni.

    Cerco di aumentare il passo, per poter arrivare al quarto falò prima del carro ed accenderlo prima dell'arrivo della squadra.
    Una volta che quest'ultima ha superato il focolare per avvicinarsi al buco, con il conseguente inizio dei lavori, tengo la torcia pronta, seguendo le direttive delle guardie riguardo a dove posizionarmi, in quanto sembrano essere addette all'illuminazione.
    In tutto questo, ammetto potrei essermi dimenticato della presenza del cieco...
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    Stato Fisico: normale.
    Stato Psicologico: tranquillo, preso dal lavoro.
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    Equipaggiamento: Caestus (x2, uno per mano, equipaggiati)
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  14. C;B
     
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    Dopo la tarda presentazione, l'orco ed il cieco, sentirono entrambi un suono in lontananza, rimbombare per il vuoto colonnato.
    Quest'ultimo decise di incamminarsi nel buio per controllare la direzione dalla quale era provenuto il suono. Ciò che probabilmente lo aveva convinto ad indagare però, era stata una rapida fonte di energia che era entrata nella sua visuale per poi scomparire immediatamente, impedendogli di definire cosa aveva visto.
    L'enseeri vide esattamente il luogo dove dovevano andare a riparare gli operai, nulla di più e tornò indietro a riferirlo all'orco. Sembrava stessero collaborando, una cosa positiva per loro.
    La logica dell'orco continuava ad essere sensata, per fortuna la popolazione locale non lo sentiva, se no qualcuno sarebbe potuto rimanerci dallo shock. Ma sarebbe durata poco la sorpresa dei terzi, sarebbe terminata esattamente quando l'orco avrebbe sorriso e poi fatto un cenno con la testa... al cieco, il quale difficilmente lo avrebbe visto.
    Dopo ciò l'orco ritornò verso la scala, per poi unirsi al carro di manovali scortato da due guardie.
    Arrivati in prossimità dell'ultimo focolare l'orco accelerò il passo per riuscire ad accenderlo prima del soldato in testa, il quale scosse la testa senza aggiungere nulla.
    Il carro venne fermato vicino al focolare, tra le due colonne alla destra. I manovali iniziarono a scaricare senza troppi problemi il carico del carretto. "Prendi una torcia dal carro e dalla al cieco, almeno si rende utile e lo usiamo come un palo d'illuminazione!" Disse un soldato all'altro, nel caso in cui il cieco fosse con loro, questo sembrava più giovane ed avrebbe obbedito senza fiatare, avrebbe preso una torcia spenta e l'avrebbe accesa con la sua prima di passarla all'enseeri, poi l'avrebbe scortato vicino all'unica colonna di sinistra. "Ecco... sta qui." Dalla voce, e dal viso, sembrava non essere particolarmente calmo, aveva lasciato il cieco con le spalle appoggiate alla colonna, davanti a lui c'era almeno un metro e mezzo di camminamento prima del vuoto.
    Oltre si apriva una voragine, alta almeno tre metri, forse qualcosa di più. La spaccatura nel terreno era frastagliata ma la zona su cui poggiava il focolare e gli operai sembrava essere stabile, la caverna sotterranea si espandeva in due direzioni, quasi a quarantacinque gradi rispetto alle linee descritte dal colonnato, l'acqua gocciolava giù, scorreva lungo le pareti e si perdeva nell'oscurità.
    Fu a quel punto che degli strani suoni provennero dal buco nel pavimento, il mulo si agitò, stava diventando irrequieto. "Vi spaventa un po' di vento?" Li derise il facente capo, mentre un operaio fece per prendere il mulo e riportarlo in superficie, evidentemente per caricare altri materiali, in quanto portò con sé il carro appena svuotato.
    Dalla voragine uscì il suono di un sasso che rotolava verso il basso per poi finire la sua corsa in uno specchio d'acqua, in diversi trattennero il respiro, ma nient'altro si udì. "Vieni a farmi luce qui!" Si rivolse alla guardia più giovane, ancora vicino a dove aveva detto al cieco di posizionarsi. Il soldato si mosse tentennante verso il facente capo con la sua torcia, quando superò il braciere di qualche passo si girò verso colui che lo aveva chiamato. Solo allora la noto: la gigantesca testa di medusa che spiccava alle spalle dell'operaio.
    Un grido acuto uscì dalla bocca del giovane, fece qualche scomposto passo indietro lasciando la torcia e... prese contro ad un altro manovale.
    "CO-AAAH" Uno schianto provenne dal fondo dell'apertura, seguito da un urlo di dolore. CHe HAI FATTO!" Mentre il soldato più anziano andava a sollevare l'altro, il facente capo operaio si preoccupò delle condizioni del suo collega: "Tutto bene lì giù?"
    "No... Credo di essermi rotto un braccio, non vedo... fa male!" Non si riusciva a vedere l'uomo in fondo alla cavità. "Dov'è la scala? Posizionatela!" Avevano previsto di scendere nel buco per posizionarci un sostegno per la struttura che stavano per creare. Non era fondamentale, ma era una sicurezza aggiuntiva. La scala era stata scaricata dal carro assieme alle travi, un operai si mosse rapidamente per andare a prenderla. Qualcosa si mosse in lontananza, nelle caverne. "Sento... Qualcosa! Tiratemi su... presto!" La voce era quasi rotta in un pianto, il suono si faceva sempre più forte e vicino... Allora l'enseeri sarebbe riuscito ad intravedere qualcosa! Qualcosa carico di energia era entrato nel suo campo percettivo!

     
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    Sollevato del fatto che Gurm'rug condividesse la sua idea di aspettare ad avventurarsi oltre, l'Enseeri fece un cenno d'assenso con la testa alla proposta del compagno, iniziando a seguirlo dopo aver visto la sua "figura" allontanarsi.
    Erano circa a metà strada verso il punto d'arrivo, quando un grosso tonfo lo fece sobbalzare stupido. Avanzando, si rese conto dalla grande quantità di energie che si muovevano all'entrata, che evidentemente i lavoratori erano arrivati anche loro, accompagnati dai soldati e dalla bestia di prima.
    Come si avvicinarono, un soldato (probabilmente) si avvicinò e aprì bocca.

    Avete acceso i quattro focolari?

    No...? Ne abbiamo trovati solo tre.

    E cosa state aspettando?

    Una spiegazione riguardo alla loro posizione...


    Fu il breve scambio di battute tra l'uomo e l'orco, seguito da una spiegazione che ricalcava quanto scoperto dell'Enseeri.
    In seguito, Gurm'rug si affiancò ad un lato del carro, mentre l'Enseeri preferì quello opposto (non senza faticare un momento per non sbatterci contro) per fornire una maggiore copertura, ed entrambi fecero da "scorta" (insieme ai soldati) mentre la carovana seguiva il percorso illuminato per poi dirigersi verso la zona individuata dal "cieco" in precedenza.

    Ma cos-


    Con divertito stupore, l'Enseeri notò la figura del compagno affrettare il passo per arrivare al falò prima degli altri, per essere il primo ad accenderlo. Ridacchiò fra sé e sé: non se lo aspettava e la cosa lo aveva divertito, sciogliendo un po' la tensione e rilassandolo leggermente.

    Mentre le energie dei manovali si affollavano attorno al punto dove doveva esserci il carro, l'Enseeri sentì un soldate parlare ad un altro, ordinando che gli venisse fornita un torcia per usarlo come "Palo d'illuminazione"

    Abbastanza offensivo, ma lasciamo perdere...
    "Ecco... sta qui."


    Furono le parole dell'uomo che gli venne incontro, dalla voce abbastanza giovane, indicandogli dove posizionarsi. Da così vicino l'Enseeri distinse chiaramente una traccia di inquietudine nella sua energia, indice probabilmente di una certa inesperienza con queste situazioni.
    Sospirando, il "cieco" fece quanto gli venne chiesto e, tenendo la torcia ben salda nella mano sinistra, si appoggiò alla colonna dietro di lui. Considerando che i lavori avrebbero impiegato parecchio tempo, lasciò la sua mente liberarsi da ogni pensiero per concentrarsi e "scansionare" l'ambiente attorno a lui: finché sarebbe rimasto fermo, non avrebbe avuto problemi a distinguere anche gli oggetti inanimati nei paraggi.
    Vista Cieca
    Gli Enseeri non possiedono occhi ma la loro affinità all'energia è così alta che essi riescono percepirla, si potrebbe dire che la vedono. Riescono a percepire senza problemi gli esseri viventi, perché pregni di energia, ed ad identificare la categoria e la potenza di ogni magia vicino a loro. Concentrandosi per diverso tempo riescono inoltre a vedere i contorni di ogni cosa li circondi, sia esternamente che internamente. Mediamente la loro sensibilità non supera i 25 metri.
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    Dopo qualche momento, i contorni del luogo iniziarono a farsi dettagliati nella sua mente, e fu in grado di distinguere un numero discreto di figure, tra le quali spiccava quella che, riconosciuta dalla traccia energetica, apparteneva al compagno. Vedendolo per la prima volta, fu stupito di scoprirlo un orco, ma la cosa non gli dispiacque per nulla. Oltre a lui notò che, in proporzione, gli uomini armati era molti meno dei lavoratori, ma questo invece non lo stupì affatto.

    Stava dando un'"occhiata" in giro da poco, quando alcuni rumori proveniente da sotto di loro gli fecero notare la fossa che aveva dimenticato, a poca distanza da lui; dato che era passato ancora troppo poco tempo, non riusciva a vederne il fondo, ma rimase impressionato da quanto sembrava espandersi. Era così concentrato che non sentì i commenti del facente capo, né tanto meno si accorse del carro che si allontanava o della guardia, finora rimasta nei suoi pressi, che si avvicinava alla fossa, e rimase pertanto allarmato al sentir l'urlo che sentì da lì a poco.
    Perse momentaneamente la concentrazione, preparandosi ad un eventuale pericolo, ma dopo essersi assicurato che non c'era un movimento agitato tra le figure ivi presenti abbassò leggermente la guardia e si concentrò su quanto stava accadendo: nel breve tempo che si era distratto, a quanto pare, uno degli uomini presenti era rimasto spaventato da qualcosa ed aveva fatto cadere qualcuno nella fossa.

    L'Enseeri fu sollevato sentendo (e "vedendo") come i presenti si stavano adoperando per aiutare lo sventurato caduto da basso, ma un rivolo di sudore freddo gli scese sul volto quando, accompagnata da alcuni rumori indistinti, una creatura ignota s'introdusse nel suo campo percettivo. Non fu in grado di stabilirne le dimensioni, ma da come si muoveva si accorse che aveva solo pochi secondi per avvisare i presenti; avrebbe potuto andare verso gli uomini intenti a calare la scala nella fossa, ma senza percepirne i contorni precisi avrebbe solamente rischiato di finire a sua volta sul fondo, portandosi magari dietro anche qualcun'altro; qualsiasi cosa fosse la creatura, in ogni caso, si spostava con troppa celerità verso di loro per essere un semplice animale.

    Non aveva tempo per pensare ad una soluzione precisa o efficiente, né di cercare il compagno per un aiuto sul da farsi, per cui si limitò ad urlare un avvertimento.

    FERMI! Qualcosa si sta avvicinando velocemente alla fossa!


    Urlò d'improvviso, spaventando probabilmente qualcuno. Il tempo scorreva, ancora pochi secondi, forse tre o quattro.

    Non importa come lo sappia, ma qualsiasi cosa sia non penso abbia intenzioni amichevoli!


    Avrebbe dovuto spiegare poi della sua condizione, ma al momento si preoccupava di mettere in salvo il maggior numero di persone possibili. Odiava l'idea di lasciare l'uomo in fondo alla fossa in balia della creature, ma riusciva a sostenerla pensando al fatto che così facendo meno persone sarebbero state in pericolo. Da un momento all'altro ormai.

    Gurm'rug, ho bisogno di te!


    Sarebbe stato il suo ultimo vocalizzo, prima dell'arrivo della creatura. Qualsiasi cosa avrebbe essa fatto, Luxas l'avrebbe costantemente tenuta sott'occhio mentre avrebbe cercato di raggiungere il compagno, e in caso di bisogno si sarebbe tenuto pronto a richiamare le sue energie per affrontarla.
    Se l'orco si fosse gettato contro l'eventuale nemico, lui non avrebbe esitato a fornirgli supporto; in ogni caso, la sua priorità sarebbe stata di proteggere chi non fosse stato in grado di difendersi, confidando sull'aiuto dei soldati e del compagno per permettere ai lavoratori di ripararsi.

    Se invece tutta la sua preoccupazione si sarebbe rivelata inutile, sarebbe stato pronto a spiegare il suo comportamento, sperando di non essersi sbagliato.
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    Gli Enseeri non possiedono occhi ma la loro affinità all'energia è così alta che essi riescono percepirla, si potrebbe dire che la vedono. Riescono a percepire senza problemi gli esseri viventi, perché pregni di energia, ed ad identificare la categoria e la potenza di ogni magia vicino a loro. Concentrandosi per diverso tempo riescono inoltre a vedere i contorni di ogni cosa li circondi, sia esternamente che internamente. Mediamente la loro sensibilità non supera i 25 metri.
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    Annotazioni: Gotta think fast.
     
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